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Il progetto di Carrosio, Fraconalto e Voltaggio secondo a livello nazionale. In futuro potrà essere prodotto legname certificato
VOLTAGGIO — Parte con il piede giusto il nuovo Consorzio forestale della val Lemme. L’ente, formato dai Comuni di Carrosio, Fraconalto e Voltaggio e da numerosi proprietari privati, si è infatti aggiudicato un finanziamento statale pari a 155 mila euro. Nella graduatoria stilata dal ministero delle Politiche agricole, il progetto del Consorzio della val Lemme si è piazzato al secondo posto a livello nazionale, sui 47 presentati da ogni parte d’Italia.
Tra gennaio e febbraio di quest’anno, i tre Comuni della val Lemme hanno approvato la bozza dello statuto del Consorzio, che sarà di tipo misto: pubblico e privato. Oltre a Carrosio, Fraconalto e Voltaggio, infatti, ne fanno parte oltre 50 tra singoli proprietari e aziende. «Attualmente il nuovo ente può contare su circa 950 ettari di bosco, di cui 500 di proprietà pubblica, ma altri privati hanno manifestato il proprio interesse a partecipare e potremmo quindi superare i mille ettari», spiega Fabrizio Masarin, il tecnico di Gmp Studio Alessandria che ha seguito la costituzione del Consorzio.
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Gli obiettivi del Consorzio sono diversi. «L’intenzione è avere una gestione unitaria delle aree forestali – dice Masarin – Quando le proprietà terriere sono troppo frazionate, infatti, è difficile programmare interventi di manutenzione o farle rendere efficacemente, così come ottenere fondi pubblici. Nei Psr, i Piani di sviluppo rurale finanziati dall’Europa, ad esempio, le forme associative hanno una corsia preferenziale».
Il contributo arrivato dal ministero servirà a coprire le spese di costituzione del Consorzio e a elaborare il Piano di gestione forestale. «Sarà effettuato un censimento delle aree boschive, analizzando il tipo di legname, se il bosco è produttivo e se sono necessari interventi di viabilità forestale».
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Lo scopo è arrivare a una gestione forestale sostenibile, che vada anche a vantaggio dei proprietari: «Ottenendo la certificazione Fsc o Pefc, marchi internazionali che attestano una gestione responsabile delle foreste e dei prodotti derivati, il legname avrebbe migliori sbocchi sul mercato. Inoltre, visto che parte del Consorzio ricade in un’area naturale protetta, si potrebbe entrare anche nel mercato dei crediti di carbonio, che possono essere acquistati come forma di compensazione delle emissioni di Co2», conclude Masarin.
Il 2022 sarà dedicato quasi interamente alla parte burocratica e alla redazione del Piano di gestione forestale. Le attività vere e proprie cominceranno nel 2023. Soddisfatto il sindaco di Voltaggio Giuseppe Benasso (Comune capofila del progetto), che ha voluto condividere la notizia con i propri concittadini: «Il Natale rimanda immediatamente all’albero e nel solo territorio di Voltaggio ce ne sono tra i 2,2 e i 2,5 milioni. Prossimamente molti dei nostri boschi beneficeranno di un intervento di “restauro conservativo”».
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