Addio a Mino De Rossi, campione olimpico e mondiale
Nato ad Arquata, da tempo viveva a Quinto al Mare. Fu alla Bianchi con Coppi
QUINTO AL MARE – Al Museo dei Campionissimi, a Novi, ha sempre amato fare tappa per immergersi nel suo mondo, quello delle due ruote.
Il ciclismo della provincia, e nazionale, perde un grande interprete: Mino De Rossi, 90 anni, si è spento a Quinto al Mare, nella Liguria che era diventata, fin da bambino, la sua terra di adozione, ma sempre molto legato alle sue origini, nato ad Arquata Scrivia il 21 maggio 1931.
Inizia con la pista e nel 1951 è campione mondiale nell’inseguimento individuale al Vigorelli, dopo aver conquistato il titolo italiano. Nel 1952 il bis alle Olimpiadi di Helsinki, oro nell’inseguimento a squadre insieme a Marino Morettini, Loris Campana e Guido Messina. Anche su strada si mette in evidenza e Fausto Coppi lo vuole con lui alla Bianchi. Nel 1954 è terzo al Giro di Lombardia, proprio dietro al suo capitano e a Magni, in quel Vigorelli teatro di risultati memorabili per lui.
Nel 1955 cambia squadra perché, De Rossi lo confesserà, i rapporti con Biagio Cavanna non sono facili. Firma per la Chlorodont di Domenico Piemontesi, ma dopo una buona prova al Giro di Campania, alla Parigi – Roubaix cade e si frattura il bacino, un infortunio che condizionerà la sua carriera. L’attività su strada prosegue per un paio di stagioni, poi torna alla pista, nella formazione Ignis insieme, fra gli altri, a De Lillo e Maspes. Nel suo palmares anche due ‘Sei Giorni‘, a Buenos Aires nel 1959 e a Montreal nel 1963. Fra i suoi compagni di gara anche Jacques Anquetil. Una volta conclusa l’attività De Rossi è stato tra gli organizzatori di edizioni del Giro della Liguria per amatori.
Fra gli amici più cari anche Imerio Massignan.