Lerma: cena ‘no-vax’ con insulti ai carabinieri, scattano le maximulte
L'episodio risale al 25 gennaio
LERMA — Una soffiata ai Carabinieri: in quel locale si sta organizzando una cena a cui parteciperanno un numero consistente di ‘no vax’. Così, visto che la notizia era credibile – la titolare del locale negli ultimi due mesi era già stata sanzionata tre volte per violazioni alla normativa che regola le misure di contenimento della pandemia – i militari si sono preparati per il blitz.
Un controllo che ha portato a multe per complessivi 26.400 euro e alla chiusura del locale per 5 giorni. L’azione è scattata il 25 gennaio, sul posto sono intervenuti i carabinieri delle Stazioni di Mornese e Capriata d’Orba. All’interno del locale c’erano 53 persone, di cui cinque lavoratori, compresa la titolare.
L’arrivo dei militari ha scatenato il caos: la donna ha iniziato immediatamente a protestare, avvertendo gli avventori, seduti in due lunghi tavoli nella sala. I commensali si sono dimostrati ostili nei confronti delle forze dell’ordine. Nonostante la situazione e l’effettiva difficoltà, i militari hanno iniziato la verifica delle certificazioni verdi in corso di validità.
I presenti hanno iniziato a rumoreggiare e a opporsi, per quanto solo verbalmente. Molti si sono rifiutati di presentare i documenti d’identità, chiedendo in cambio i documenti dei Carabinieri, la presentazione di un “mandato”, il rispetto di una presunta legge che vieta di disturbare ai tavoli; altri hanno inveito contro i militari, anche in modo offensivo, deridendoli per lo stipendio percepito; altri ancora li hanno accusati di violare la Costituzione e “leggi antiterrorismo di primo livello”.
C’è chi ha annunciato il ritorno alla dittatura e al fascismo. Si è poi levato il coro: “Libertà! Libertà!”. I Carabinieri hanno continuato il loro lavoro, indifferenti alle continue provocazioni. Sono così riusciti a concludere l’identificazione e il controllo. La maggioranza dei presenti era priva di certificazione verde e non aveva la mascherina.
Ventinove persone non avevano il green pass per cui sono state multate (400 euro a testa), inoltre erano fuori dal proprio comune di residenza senza giustificato motivo per cui la multa raddoppia; due lavoratori dovranno pagare 600 euro perché sprovvisti di certificazione verde, mentre 400 euro sono stati “inflitti” alla titolare per mancata verifica del green pass; in quattro dovranno pagare 400 euro perché non avevano la mascherina nonostante fossero al chiuso.
Completate le attività, i Carabinieri hanno lasciato il locale tra grida di scherno e contestazione. Due giorni dopo, il 27 gennaio, è stato notificato alla titolare il provvedimento di chiusura dell’esercizio per 5 giorni. I militari non hanno provveduto a notificare il provvedimento il giorno stesso del controllo per ragioni di ordine pubblico.