Nefrologia, «provvedimenti minimi» per tenere a galla il reparto
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Elio Defrani  
28 Febbraio 2022
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11:32 Logo Newsguard
novi ligure

Nefrologia, «provvedimenti minimi» per tenere a galla il reparto

In consiglio comunale il sindaco di Novi Ligure Gian Paolo Cabella risponde all'allarme lanciato dai Democratici

NOVI LIGURE — Non sembrano esserci buone notizie per il reparto di Nefrologia dell’ospedale di Novi Ligure. Nelle scorse settimane, i Democratici avevano presentato un’interrogazione al sindaco Gian Paolo Cabella per segnalare la situazione del reparto, dove si registra una grave carenza di personale. La risposta del primo cittadino è arrivata in consiglio comunale e pare che non ci siano molti spazi di manovra.

Il servizio di nefrologia dell’Asl comprende il reparto del San Giacomo (a cui fa riferimento l’ospedale di Tortona) e quello del Santo Spirito di Casale Monferrato, che segue anche l’ambulatorio di Valenza. «Il numero di medici ha iniziato a diminuire già prima della pandemia – ha detto Rocchino Muliere (Pd) – I sanitari devono coprire turni in più città e non si occupano solo della dialisi, ma anche del lavoro di prevenzione, di seguire le persone in attesa di trapianto e i pazienti in terapia domiciliare. E dopo Nefrologia è destinato ad aprirsi anche il problema di Cardiologia, perché anche da questo reparto arrivano segnali negativi».

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«Già prima dell’arrivo di questa interrogazione avevo scritto al direttore generale dell’Asl Luigi Vercellino per avere informazioni, ma non ho ancora avuto risposta», ha detto il sindaco Cabella. «Anche durante l’assemblea dei sindaci dell’Asl si è ampiamente dibattuto del problema degli organici, che è preoccupante».

Cabella ha fatto sapere che sono stati presi «provvedimenti minimi»: l’Asl ha pubblicato un bando per esternalizzare il servizio di assistenza e coprire tramite medici “gettonisti” l’ambulatorio di Casale e quello di Valenza. Il bando è scaduto venerdì e a giorni se ne dovrebbe conoscere l’esito, anche se il sindaco è scettico: «I medici che fanno capo a queste società esterne spesso provengono dalla Liguria, difficile che scelgano Casale come destinazione».

All’ospedale San Giacomo, ha detto Cabella, rimangono 6 medici e il timore che qualcuno possa lasciare l’incarico è concreto: «I carichi di lavoro sono molto pesanti», ha affermato il primo cittadino.

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