«Pernigotti, subito un cambio di rotta o la fabbrica è morta»
Presidio davanti all'azienda dolciaria di Novi Ligure: «Situazione peggiore che nel 2018, allora lo stabilimento produceva, ora è fermo»
Dalla fabbrica di Novi Ligure si sollecita il vertice al Mise: «Il ministro dovrà rendersi conto degli impegni disattesi dai Toksoz»
ALESSANDRIA — «Ogni tentativo per noi è sempre il penultimo, perché non abbiamo intenzione di arrenderci, ma sembra non esserci la volontà politica di affrontare il problema». Parole di Tiziano Crocco, segretario provinciale della Uila Uil, che ieri ha partecipato all’incontro tra i dipendenti della Pernigotti di Novi Ligure e il prefetto Francesco Zito.
Al prefetto, i rappresentanti sindacali hanno espresso tutta la preoccupazione per la sorte dei lavoratori della storica azienda dolciaria novese. «I dipendenti non hanno fatto formazione, la cassa integrazione “a rotazione” ha lasciato a casa sempre gli stessi, hanno smantellato la rete commerciale, non hanno messo un euro di quei 4 milioni promessi per l’ammodernamento dei macchinari e hanno anche rinunciato a tutti i contratti con la grande distribuzione, difficilissimi da recuperare», spiega Crocco, che ha partecipato all’incontro con i segretari provinciali della Flai Cgil Raffaele Benedetto e della Fai Cisl Enzo Medicina e con il sindaco Gian Paolo Cabella.
«Pernigotti, subito un cambio di rotta o la fabbrica è morta»
Presidio davanti all'azienda dolciaria di Novi Ligure: «Situazione peggiore che nel 2018, allora lo stabilimento produceva, ora è fermo»
La sensazione dei lavoratori – al vertice con il prefetto c’erano anche i componenti delle rsu Piero Frescucci, Roberto De Mari e Giovanni Dispensa – è che i Toksoz vogliano arrivare al 30 giugno per mettere in liquidazione la fabbrica e portare il marchio all’estero. Quel giorno, scadranno gli ammortizzatori sociali e i dipendenti rimarranno senza paracadute.
Nei mesi scorsi è stato ventilato l’interessamento di un fondo legato a Jp Morgan. «Non c’è alcuna trattativa in corso», dice Crocco. Entro fine marzo dovrebbe arrivare la convocazione al ministero dello Sviluppo economico: «Abbiamo chiesto al prefetto di aiutarci ad accelerare i tempi, sul territorio abbiamo parlamentari come Riccardo Molinari della Lega e Susy Matrisciano del Movimento 5 Stelle che possono spingere con il ministro Giancarlo Giorgetti e con il viceministro Alessandra Todde per ottenere al più presto un confronto. Ci auguriamo che il Mise prenda atto che i Toksoz non hanno mantenuto nessuno degli impegni presi».
Pernigotti, speranze tradite: «Con i Toksoz non c'è futuro»
Chiesto anche l'intervento del premier Draghi per "allontanare" i fratelli turchi dall'azienda di Novi Ligure: «Di loro non ci si…
Frescucci, De Mari e Crocco