Crisi Burberry, primo incontro per gli esuberi a Serravalle
All'Outlet sono previsti 11 licenziamenti sui quaranta dipendenti. I sindacati: «Registriamo qualche apertura da parte dell'azienda»
SERRAVALLE SCRIVIA — Primo incontro dagli esiti interlocutori per la crisi che coinvolge a livello nazionale Burberry, il marchio londinese del lusso presente con un negozio anche all’Outlet di Serravalle Scrivia. Ieri i sindacati di categoria hanno partecipato in videoconferenza al vertice con i rappresentanti dell’azienda: per Burberry c’erano la direttrice del personale Roberta Cimini e l’avvocato Strada.
«È stato un incontro preliminare sul piano di ristrutturazione aziendale – spiega Rosario Trupia (Uiltucs Uil) – Abbiamo chiesto un’integrazione alla documentazione che ci è stata presentata e torneremo a riunirci tra una settimana. Registriamo comunque qualche apertura».
I tagli coinvolgerebbero quasi un’ottantina di lavoratori suddivisi nei diversi punti vendita di Burberry in Italia. Dei 77 esuberi, 11 riguarderebbero lo store presente all’Outlet di Serravalle Scrivia, che oggi conta 40 dipendenti.
L’ultima legge di bilancio ha modificato la procedura per i licenziamenti nelle imprese di grandi dimensioni, concedendo più spazio alla trattativa: prima dei licenziamenti devono passare almeno 90 giorni, tempo che i sindacati vogliono sfruttare per ridurre il perimetro degli esuberi.
Certo la situazione – tra pandemia e crisi internazionale – non è facile. Secondo gli analisti finanziari di Bernstein, la guerra tra Russia e Ucraina potrebbe avere ripercussioni sul mercato del lusso. Per gli autori dello studio, riportato dal quotidiano economico MilanoFinanza, «sarebbero intaccati senz’altro quei marchi che da poco hanno iniziato un percorso di ripresa, come Burberry».