E’ sempre più importante comunicare nel modo giusto affidandosi a professionisti per non ‘disperdere’ il messaggio che si vuole lanciare. Giuseppe Alfonso Cirri – esperto in relazioni pubbliche d’impresa – ci spiega come fare.
Dott. Cirri, cosa si intende per Strategic Communication?
Con questo termine ci si riferisce ad ogni tipo di comunicazione (interna ed esterna, nei confronti di aziende, istituzioni, organi di stampa…) pianificata per il raggiungimento degli obiettivi di una azienda, organizzazione o istituzione.
Ci spieghi il concetto di “strategico”
Si basa anzitutto su due cardini. 1. Analisi. Del contesto, cosi come del proprio pubblico di riferimento in grado di influenzare positivamente o negativamente la nostra attività, i cosiddetti Stakeholders. 2. Conoscenza. Della propria realtà, intesa come necessità di essere in linea con i valori, la storia e gli obiettivi di business di una azienda o di qualsiasi realtà professionale.
La comunicazione strategica è solo per grandi brand?
Sfatiamo un luogo comune: la C. S. non è riservata solo alle grandi realtà aziendali. E’ un’attività paragonabile al confezionamento di un abito sartoriale. Studiata e parametrata agli obiettivi, anche di budget, di chi vuole comunicare. Da un piccolo esercizio sino ad un importante gruppo industriale. La recente crisi pandemica ha evidenziato come l’attività di C. S. debba essere chiara e trasparente. Non cedendo alla lusinga di raccontarsi diversi da quello che si è. Tentazione pericolosa, in grado di penalizzare drasticamente una attività di comunicazione “alterata” e non veritiera. Una leale comunicazione crea una percezione positiva, traducendosi in maggior fiducia.
Quali sono gli errori da non fare?
Sempre più sovente viene richiesto di progettare una campagna, non per vendere, ma per raccontare il DNA della propria attività, narrando la propria storia, fatta di impegno e passione. Per creare vicinanza e coinvolgimento. Per creare valore percepito. L’ultimo pilastro su cui si regge la C. S. è la coerenza. Con quello che siamo, con i nostri progetti, con le aspirazioni e, anche, con le nostre fragilità. Coerenza, per evitare quelle che in gergo si chiamano Epic fail. I cosiddetti fallimenti epocali. Dovuti, appunto, alla mancanza di coerenza tra quello che si comunica e la realtà dei fatti. Per concludere, quattro termini essenziali: 1. Obiettivi 2. Strategia 3. Pianificazione 4. Professionalità
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