"Porto in Italia la famiglia del mio corridore ucraino"
Massimo Subbrero e il figlio Davide a Basilea per accoglie la moglie e i figli di Andry Buckho
Un equipaggio dell'associazione di Arquata Scrivia è andato ad accogliere un gruppo di donne ospitate da conoscenti in zona
ARQUATA SCRIVIA — Un’intera comunità si è mobilitata per un gruppo di ucraini in fuga da Javoriv, riuscito ad abbandonare la città – che ospita una base militare – poco prima che venisse bombardata. A Serravalle Scrivia sono arrivate sette persone, quattro donne, due ragazze e una una bambina di 2 anni, grazie al trasporto garantito dai militi della Croce Verde di Arquata. «L’idea di portare accoglienza ai profughi​ nasce direttamente da loro: infatti sono stati gli ucraini residenti nel nostro territorio a contattarci e renderci note queste situazioni», spiega Elena Burrone, vicepresidente della Croce Verde.
Dall’Ucraina alla Polonia e, da lì, un volo diretto a Bergamo, dove ad attendere le donne c’erano i volontari della Croce Verde: il tesoriere Marco Lechner, Alessandro Fiornini e la stessa Burrone. Ora sono ospitate a Serravalle, ma il sostegno dell’associazione di volontariato arquatese è continuo e a breve arriverà un’altra famiglia.
"Porto in Italia la famiglia del mio corridore ucraino"
Massimo Subbrero e il figlio Davide a Basilea per accoglie la moglie e i figli di Andry Buckho
La Croce Verde del presidente Roberto Gattone si è impegnata anche raccogliendo materiale di prima necessità, sia per le famiglie arrivate in Italia, sia per l’invio in Ucraina, tramite le comunità locali di Novi e Tortona. «Un ringraziamento va a tutti i volontari, ai cittadini e alle attività economiche come la Farmacia Giacoboni, che si sono prodigati in favore delle popolazioni colpite dalla guerra».