Teatro Marenco, stagione inaugurale al ritmo di prosa, danza e circo
Sette spettacoli per il primo cartellone del ritrovato teatro di Novi Ligure intitolato al compositore Romualdo Marenco
Al Marenco di Novi Ligure la commedia di Eugene-Marin Labiche. Al via questa settimana incontri sulla storia del teatro
NOVI LIGURE — Giovedì sarà una giornata ricca di eventi al Marenco di Novi Ligure: si inizia alle 16.30 con il primo di una serie di incontri di approfondimento sul teatro e poi alle 18.00 si prosegue con l’ormai consueto appuntamento con gli artisti dello spettacolo (stavolta “Il delitto di via dell’Orsina”, in programma alle 21.00, con Massimo Dapporto, Antonello Fassari e la partecipazione di Antonio Cornacchione).
Il ciclo di incontri sarà tenuto dal direttore artistico Giulio Graglia: sono previsti reading di grandi testi di prosa, approfondimenti sulla storia del teatro e analisi del “dietro le quinte” delle produzioni teatrali. Giovedì si tratterà il tema “La commedia brillante dell’Ottocento francese: pochade e vaudeville”. Tra aprile e maggio si terranno quattro conferenze, che poi riprenderanno in autunno. A seguire, Graglia intervisterà i protagonisti de “Il delitto di via dell’Orsina”.
Teatro Marenco, stagione inaugurale al ritmo di prosa, danza e circo
Sette spettacoli per il primo cartellone del ritrovato teatro di Novi Ligure intitolato al compositore Romualdo Marenco
Lo spettacolo di Eugene-Marin Labiche, il “re del teatro da boulevard”, fa parte del filone leggero e comico allestito nei teatri parigini a gestione privata nel cuore dell’Ottocento. Presenta personaggi con tutte le manie, le pecche, i piccoli difetti e le grandi virtù della borghesia, la classe sociale a cui apparteneva l’autore. Andrée Ruth Shammah – che ne cura adattamento e regia – ha arricchito il testo originale introducendo nuovi personaggi, che hanno permesso di trattare i temi del confronto e dei diversi punti di vista generazionali sulle problematiche del tempo.
Molto importante è la cura della complessa scenografia di Margherita Palli e il commento musicale del maestro Alessandro Nidia che hanno contribuito ad assegnare a ogni personaggio il proprio spazio e il proprio carattere all’interno dello spettacolo.
Gli attori, da Massimo Dapporto ad Antonello Fassari, da Antonio Cornacchione a Susanna Marcomeni ad Andrea Soffiantini, hanno collaborato a tutti i livelli, inventando battute, scavando nell’anima dei personaggi, esprimendo volta a volta la personalità, l’umanità, la vis comica, la femminilità e l’esuberanza che caratterizzano le singole figure.
A questo proposito Massimo Dapporto osserva: «Nei testi teatrali ci sono personaggi che si ribellano all’autore che li ha creati e cercano rifugio nell’attore che li interpreta. Giorno dopo giorno, durante le prove ti fanno partecipe del loro carattere e ti sorprendono rivelando se stessi con una forza che a una prima lettura ti era sfuggita. Così è stato per il mio Oscar Zancopè».
Dice Antonello Fassari: «Questo testo sembra vivere di un gioioso meccanismo teatrale di equivoci, entrate e uscite fini a se stesse e al divertimento dello spettatore. Invece, quanta ferocia c’è in questi personaggi disposti a uccidere per farla franca, per non perdere la loro rispettabilità, la loro posizione e la loro fortuna. In questi personaggi fatui, solari e rispettabili, giocosi e goliardici vive un’anima nera che li porterà ad azioni efferate pur di mantenere il loro status di borghesi e privilegiati. Il genere è quello della commedia nera. Questa commedia racconta una tragedia in modo comico e la tragedia, sottotraccia, è sempre presente, dietro ogni nostra risata».