La 40esima edizione del Bergamo Film Meeting
Si è ufficialmente avviata – lo scorso 26 marzo – la 40esima edizione del Bergamo Film Meeting, festival internazionale in programma (con il ritorno in sala e in presenza dopo due edizioni on line dovute all’emergenza sanitaria) sino al prossimo 3 aprile: la manifestazione offre al suo pubblico 9 giorni di proiezioni e oltre 160 film tra lungometraggi, documentari e corti.
«BFM era nato nel 1983 come un festival rivolto al futuro: si portavano in città i talenti mondiali emergenti», afferma Davide Ferrario, presidente di Bergamo Film Meeting Onlus. «Ha poi passato – prosegue il regista – una lunga fase in cui l’attenzione era rivolta al passato: le retrospettive sono state spesso il clou del programma. È diventato poi principalmente un festival del presente; un festival del presente europeo, da anni riconosciuto, anche con un significativo supporto finanziario, dai programmi MEDIA della UE. Con una battuta, verrebbe da dire che anche il presente, però, non è più quello di una volta – e nemmeno le forme della sua rappresentazione sullo schermo -. Ma BFM continua ad essere uno specchio fedele della ricerca e dell’urgenza che moltissimi cineasti mettono nella testimonianza e nella reinvenzione del reale. È a loro che bisogna guardare per immaginare cosa potrà essere il cinema di domani, se ancora si chiamerà così. […] In conclusione, usiamo quest’edizione per segnare la fine di un ciclo e l’inizio di una nuova epoca, con consapevolezza e apertura mentale: quella che al BFM non è mai mancata».
La competizione internazionale propone 7 lungometraggi di fiction, inediti in Italia, caratterizzati dall’originalità linguistica e narrativa con cui affrontano i temi della contemporaneità.
I lungometraggi selezionati concorrono al Premio Bergamo Film Meeting, assegnato ai tre migliori film della sezione sulla base delle preferenze espresse dal pubblico. Al film vincitore andrà un riconoscimento del valore di 5.000 euro, istituito come sostegno rivolto alle produzioni che investono nei giovani autori, nel cinema indipendente e di qualità.
La giuria internazionale – presieduta quest’anno dal regista Volker Schlondorff, uno dei massimi autori del Nuovo Cinema Tedesco degli anni Sessanta, e composta anche da Frédéric Boyer (direttore Les Arcs Film Festival, Tribeca Film Festival e del RIFF di Reykjavík) e Nicoletta Romeo (condirettore Trieste Film Festival e produttrice cinematografica) – assegnerà 2.000 euro quale Premio per la migliore regia.
La 40esima edizione del BFM è stata inaugurata all’Agorà Daste di Bergamo, lo scorso 25 marzo alle ore 21.00, con il Cin’Acusmonium, proiezione acusmatica della copia in 35mm restaurata di “Stalker” (1979), capolavoro di Andrej Tarkovskij, a cura dell’associazione Audior. Per l’occasione, si è dato vita a uno spettacolo unico, dove il capolavoro del cineasta sovietico è rivissuto sullo schermo in un’esperienza cinematografica totalizzante, contraddistinta dalla spazializzazione del sonoro cinematografico.
Tra i lungometraggi in concorso troviamo “Nö” del regista tedesco monacense Dietrich Brüggemann, un’opera in tredici episodi sull’amore che lega i trentenni Dina e Michael, rispettivamente un’attrice e un medico. I due sono felici insieme, finché Michael pensa di interrompere la relazione e Dina risponde: «Nope» («Nö»).
“Nö”, Dietrich Brüggemann
Un altro interessante film in gara è rappresentato da “Blue Moon” (Luna blu), della regista rumena Alina Grigore. La protagonista, Irina, vive in un villaggio di montagna in Romania, ma sogna di frequentare l’università di Bucarest. La giovane lotta per studiare e per sfuggire alla violenza della sua famiglia allargata e disfunzionale. Sfruttando la sua intelligenza e il suo istinto, condurrà i suoi aggressori in un sottile gioco psicologico.
La sezione “Visti da vicino” comprende, invece, 12 produzioni indipendenti provenienti dal panorama internazionale, tutti inediti in Italia: film documentari nei quali lo sguardo curioso e attento del regista si addentra senza remore nel vivo della realtà, dimostrandosi capace di cogliere e sintetizzare il visibile e l’invisibile, di raccontare un tema, un luogo, un personaggio ‘da vicino’, con intensità e partecipazione.
Due i premi che verranno attribuiti: il Premio Miglior Documentario CGIL Bergamo – Sezione Visti da Vicino, del valore di 2.000 euro, assegnato in base alle preferenze espresse dal pubblico, come riconoscimento alle produzioni cinematografiche indipendenti; e il Premio della Giuria CGIL – La Sortie de l’Usine, del valore di 1.000 euro, conferito dai delegati sindacali di CGIL Bergamo al documentario che meglio affronta i temi legati al mondo del lavoro.
Tra i film della sezione, due – in particolare – affrontano il tema della sostenibilità della vita in tarda età: “It Is Not Over Yet” (Non è ancora finita) della danese Louise Detlefsen racconta la storia di Dagmarsminde, una piccola casa di cura per pazienti con grave demenza. In alternativa alla sterilità e all’indifferenza che spesso derivano dall’assistenza agli anziani a lungo termine, il loro metodo di trattamento si basa su abbracci, conversazioni, risate e comunità.
“The Sailor” (Il marinaio) della slovacca Lucia Kašova narra, invece, la straordinaria avventura di Paul Johnson, che per tutta la sua vita ha girato il mondo a bordo della sua barca a vela. Ha vissuto un’esistenza spensierata senza mai rimanere troppo a lungo sulla terraferma. Adesso ha ottant’anni e né lui né la sua barca possono navigare. Come si può concludere un simile viaggio?
“The Sailor” (Il marinaio), Lucia Kašova
La ricognizione nel cinema europeo contemporaneo della 40esima edizione del Festival si sofferma sul lavoro di Danis Tanović (Bosnia Erzegovina) e Patrice Toye (Belgio). Dei due registi, le cui opere si caratterizzano per la ricerca e l’attenzione al contemporaneo, si presenta la personale completa. La sezione è arricchita da “Boys & Girls. The best of Cilect Prize”, una selezione dei film di diploma delle scuole di cinema europee che aderiscono al CILECT – realizzata in collaborazione con la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano -, e da “Europe, Now! Film Industry Meetings” (28-29 marzo), le due giornate rivolte ai professionisti del settore che intendono essere un’occasione di networking e una piattaforma di aggiornamento sulle opportunità offerte da festival, mercati, training programmes, fondi europei e nazionali.
Priit e Olga Pärn sono i protagonisti della sezione dedicata all’animazione autoriale. Dei due registi estoni verrà presentata – in anteprima mondiale – la personale completa composta da 19 film, tra corti e mediometraggi realizzati in animazione tradizionale. Spesso considerati enigmatici, i primi lavori di Priit Pärn hanno la straordinaria capacità di essere contemporanei, nonostante siano iscritti in un periodo storico ben preciso. Dal 2007, l’accompagnamento registico di Olga Pärn ha permesso al duo una sperimentazione stilistica, dando vita a film memorabili che hanno percorso lunghi viaggi festivalieri.
“Cult Movies” è la sezione apposita del BFM dedicata a una delle più grandi star della Golden Age di Hollywood: Cary Grant. L’attore è il testimonial della campagna Support di BFM 40. Tra i film in programmazione: “Notorious – L’amante perduta” di Alfred Hitchcock (1946); “Ero uno sposo di guerra” di Howard Hawks (1949); “Il magnifico scherzo” di Howard Hawks (1952); “Operazione sottoveste” di Blake Edwards (Stati Uniti, 1959); “Intrigo internazionale” di Alfred Hitchcock (Stati Uniti, 1959).
La retrospettiva del quarantennale dedica una retrospettiva completa al regista Costa-Gavras, maestro del cinema di denuncia e impegno civile. Costa-Gavras, nome d’arte di Konstantinos Gavras, nasce a Loutra Iraias (Atene) il 13 febbraio 1933. Dalla madre riceve un’educazione religiosa greco-ortodossa, ma è il padre, originario di Odessa (Ucraina) e militante nella Resistenza durante la Seconda guerra mondiale, a influire sulla sua vocazione di cineasta di thriller politici. Nel 1949 si trasferisce a Parigi, dove nel 1956 ottiene la cittadinanza francese. Nella capitale frequenta l’Institut Des Hautes Études Cinématographiques (IDHEC). In seguito, diventa assistente di registi come Yves Allegret, Jacques Demy e René Clément. Si impone come autore a livello internazionale con “Z – L’orgia del potere” (Z, 1969), film politico ma anche spettacolare e di grande impatto emotivo, che nello stesso anno vince il Premio della Giuria a Cannes e l’anno dopo l’Oscar per il miglior film straniero.
Constantin Costa-Gavras
“Z” è la rappresentazione potente di un assassinio politico in Grecia. Il film si ispira al romanzo di Vassilī Vassilikos sull’affare Lambrakis, un professore universitario e deputato di sinistra, morto nel 1963, investito “casualmente” da un’auto.
Il taglio decisamente politico permane anche nei film successivi. Nel 1973 esce “L’Amerikano” (État de siège), che denuncia l’appoggio dato dagli U.S.A. ai regimi autoritari del Sudamerica. Del 1975 è “L’affare della Sezione Speciale” (Séction spéciale), che ha per tema i processi intentati dal governo di Vichy. L’insuccesso del film ferma il regista per quattro anni, inducendolo a cambiare momentaneamente registro con “Chiaro di donna” (Clair de femme, 1979), dramma intimista interpretato da Yves Montand e Romy Schneider.
Dopo un nuovo, lungo periodo di inattività, nel 1982 gli studi hollywoodiani offrono a Costa-Gavras l’occasione di un rilancio di carriera, affidandogli la regia di “Missing”, denuncia delle responsabilità statunitensi nella dittatura cilena del dopo Allende. Tra gli ultimi film ci sono “Il Capitale” (Le Capital, 2012), ambientato nel mondo corrotto dell’alta finanza, e “Adults in the Room” (2019), sulla crisi finanziaria esplosa in Grecia nel 2015 e sull’ascesa al governo di Syriza, movimento di sinistra che si afferma alle elezioni.
La 40esima edizione del Bergamo Film Meeting si concluderà domenica 3 aprile alle ore 16.00, all’Auditorium di Piazza della Libertà in Bergamo, con la sonorizzazione dal vivo di 12 cortometraggi di Émile Cohl, pioniere del cinema d’animazione, da parte di Marco Pasinetti alla chitarra elettrica e Filippo Sala alla batteria e synth.
Dalla prestigiosa collaborazione con il Festival La Rochelle (che proprio quest’anno festeggerà i suoi 50 anni) oltre che con Associazione Audior, Lab 80 film, Daste Bergamo, nasce la prima parte di un evento speciale (con proseguo al BFM 2023) che porta su grande schermo alcuni dei capolavori del regista francese, restaurati da Gaumont, portando gli spettatori indietro nel tempo, alle meraviglie del cinema delle origini. La commistione di live action e diverse tecniche di animazione darà vita a uno spettacolo totalizzante.
Il Bergamo Film Meeting si avvale, tra le altre partnership, anche di quella con la Fondazione Alasca (Archivi dell’Audiovisivo) di Bergamo: nel novero delle riviste media partner del Festival la rivista “Cineforum”, edita da FIC (Federazione Italiana Cineforum) e diretta da Emanuela Martini.