Dopo il furto, il lungo volo del Cessna su Alessandria
L'aereo della flotta B-pilot.it rubato a Novi e costretto ad atterrare in Francia dall'Aviazione militare francese. Un arresto
NOVI LIGURE – Si rubano le auto, le moto, persino le bici ed i monopattini, ma il furto di un aereo fa certamente più notizia e clamore ed è evento rarissimo in Italia, più seriale negli Usa, dove ci sono ragazzini che imparano su internet al simulatore come si decolla per poi procedere col furto.
Eppure questa poco simpatica rarità è accaduta presso l’aeroporto Mossi di Novi Ligure, dove è stato rubato un modernissimo Cessna 172, di nuova generazione e con sistemi avanzati di volo. Un aereo della flotta B-pilot.it del presidente Paolo Visentini e scuola di volo diretta dal comandante Giampiero Garbagna, ex pilota Alitalia e mito dell’aviazione civile italiana, che vive a Novi.
L’autore del furto o quantomeno del volo, è stato intercettato in Francia e costretto ad atterrare a Aix-Les Milles, sotto scorta dell’aviazione militare francese, dopo che l’aereo decollato da Novi aveva sorvolato la base militare di Tolone. Gli è stato subito affiancato un caccia Mirage “rosso-bianco e blu”, troppo veloce però per il Cessna, che vola a circa 200 all’ora, per cui l’aviazione oltralpe lo ha costretto ad atterrare usando un elicottero militare.
Il pilota non era riuscito ad effettuare un primo atterraggio a Aix en Provence. Dopo l’atterraggio è stato arrestato. Si tratta di uno sloveno, d’età tra i 30 ed i 33 anni, che ha consegnato un foglio scritto in inglese alla gendarmerie francese. E slovena è pura la “targa” dell’aereo: S5-DSE (Sierra 5 – Delta- Sierra -Eco) la cui traiettoria e rotta, quando alla cloche c’era l’autore del colpo, o pilota dopo il furto, è stata seguita nella strumentazione della B-pilot.it, che traccia con precisione tutte quelle dei suoi aerei, registrando pure la quota.
Il furto, racconta Visentini, è avvenuto all’alba di mercoledì. Qualcuno è entrato negli hangar della Compagnia smontando una finestra e quindi aprendo, dall’interno, le porte scorrevoli. Ha trainato sul campo il Cessna ed è decollato, dimostrando di avere conoscenza dell’aereo che richiede buone cognizioni anche per la sola messa in moto. Tutto avvenuto attorno alle 6,30. “Il decollo – fa sapere Paolo Visentini – è delle 6,55, registrato dalla nostra strumentazione. Quindi ha vagato tra Novi ed Alessandria salendo fino a 13 mila piedi (quasi 4mila metri) e mettendo prua Sud”.
A questo punto ha puntato su Albenga, ed ha abbandonato la terra ferma per proseguire sul mare. “Ha volato a 30 metri dall’acqua fino in Francia– spiega Visentini – dov’è tornato sulla costa violando il territorio francese, passando sopra la base militare, venendo intercettato e affiancato da Mirage”.
Il resto lo abbiamo già raccontato. Volava ovviamente senza piano di volo e senza alcun contatto radio. E pure senza documenti, rendendo quindi difficile l’identificazione. Ciò che resta da dire è che sul caso indagano i carabinieri di Novi Ligure, che hanno anche eseguito rilievi accurati presso l’hangar del furto, alla ricerca di indizi o impronte digitali che possano chiarire gli aspetti di un furto inusuale e strano che difficilmente avrebbe potuto avere conclusione diversa da quella che ha avuto.
Ai militari aveva subito denunciato il furto il comandante Garbagna, che ha avuto la sgradita sorpresa di accorgersi della sparizione dell’aereo. E che assicura come “appena sarà possibile e le autorità francesi ce lo consentiranno, andremo a riprenderlo”.
Amaro il commento di Paolo Visentini, che si interroga su un furto decisamente inusuale e che attende che vengano chiariti i fatti.