Come non fallire ad un colloquio di lavoro? Come convincere che siamo la persona giusta? Ansia e voglia di dimostrare possono giocarci brutti scherzi. E spesso si ha una sola possibilità. Giuseppe Alfonso Cirri, esperto di Relazioni Pubbliche d’Impresa ci dà qualche utile consiglio su quali siano gli errori da evitare e quali le leve comunicazionali da sfruttare.
Dott. Cirri, da cosa si inizia per un buon colloquio?
«Anzitutto, teniamo presente che la nostra presenza è preceduta dal curriculum vitae. Dove ci siamo raccontati, evidenziando percorsi di studio, esperienze lavorative, attitudini, aspirazioni hobbies e passioni. Se strutturato in modo corretto, alcuni dati verranno considerati come acquisiti».
Come ‘impressionare’ il nostro interlocutore?
«Dobbiamo dimostrare quanto vale la nostra persona e quanto siamo poliedrici. A partire dalla comunicazione verbale. Adeguata nel lessico, rispettando quelle pause in grado di creare compliance. Sapendo ascoltare e cogliere ogni feedback che il nostro esperto interlocutore lascia volutamente trasparire».
Anche la componente non verbale è importante.
«Ha una notevole influenza nella comunicazione intervistato-intervistatore. Ecco, allora, che la postura, i gesti delle mani, le espressioni positive del volto, il saper mantenere il contatto visivo, il modo di presentarsi e la fluidità dell’eloquio diventano importanti tasselli per creare interesse e un positivo giudizio fondato sul cosiddetto “effetto alone”. Tutto deve convergere creando una sinergia che racconti la nostra personalità. Assertività, autostima, abilità sociali e relazionali, intelligenza e disponibilità ai rapporti umani. Caratteristiche personali che vengono apprezzate a prescindere dalla attività da svolgere».
Quali i nemici più insidiosi?
«In primis l’ansia prestazionale e lo stress. Il reagire con nervosismo ad una critica, ad una osservazione, ad una domanda imbarazzate. Il volerci rappresentare sempre vincenti e infallibili. Quanto vengono apprezzate le narrazioni che raccontano una sconfitta! Vissuta ed elaborata. Dimostrando resilienza e autostima».
Si può imparare a presentarci meglio?
«La formazione può aiutarci. Come? Rafforzando la nostra attitudine ad auto-presentarci. Contribuendo a darci quella sicurezza in grado di diminuire i livelli d’ansia. Per accendere una scintilla nella mente di chi dovrà scegliere la persona più adatta».
Studio Cirri
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