Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori…
Che, per chi ha letto l’Ariosto, continua con “… le cortesie, l’audaci imprese io canto”. Sono le parole del Proemio dell’Orlando Furioso. L’incipit della sua opera non ne è il riassunto della trama, ma è la promessa che fa ai suoi lettori perché, nel clima cortese in cui scrive, comunica che quelle saranno le atmosfere create e le avventure raccontate.
Anche per chi usa, per diletto o per lavoro, i social media scegliere e comunicare la propria promessa è essenziale: significa stringere un patto con i propri lettori sulla base di un valore utilitaristico o di intrattenimento, concreto o dilettevole che essere seguiti sempre comporta. Come tutte le promesse, anche quella fatta ai propri follower deve essere nel tempo mantenuta ed è un atto di responsabilità: le notizie condivise, le immagini e i video pubblicati, il linguaggio e il tono di voce adottati non solo influenzano come siamo percepiti all’esterno, ma anche in che misura contribuiamo alla qualità del contesto a cui partecipiamo.
Che opinione si formeranno di noi coloro che inizieranno a seguirci e continueranno, post dopo post, story dopo story, a farlo? Non solo i protagonisti della Rete, ma anche tutti noi rechiamo una “promessa” e tradirla – con un post che non la rispetti o un comportamento con essa incoerente – può pregiudicare il nostro seguito e la nostra reputazione.
Un tempo c’erano i biglietti da visita e ogni tanto è bello liberarli dalla polvere che inevitabilmente vi si è depositata sopra: oggi ci sono i profili social, i biglietti da visita che, a distanza di tempo ed al di fuori del contesto, parlano di noi al mondo. Tenerli puliti è altrettanto importante. Per rivolgersi ad un pubblico, attraverso i social media, occorre fare alcune scelte di comunicazione così da risultare, nei confronti del nostro pubblico, se non migliori, almeno diversi dagli altri.
Se la promessa è la ragione per la quale le persone decidono di seguirci sui social media, chi gestisce profili ha l’opportunità di costruire al meglio la propria presenza online lavorando sui seguenti aspetti:
- come detto, formulare una ‘promessa’ a cui tenere fede;
- identificare un ‘carattere’ con cui esprimersi;
- trovare un ‘tono di voce’ da adottare;
- scegliere un ‘linguaggio’ da utilizzare;
- pubblicare contenuti vari ed interessanti.
Il carattere identifica il soggetto che comunica e i suoi principali elementi distintivi:
- pubblicherò come persona o come organizzazione (la mia azienda, la mia associazione, …)?
- lo farò con un profilo riconducibile ad una persona in carne ed ossa o, come consentito da alcune piattaforme, si tratterà di un account anonimo o fittizio?
- la comunicazione avverrà in un contesto pubblico (un profilo TikTok o Instagram) o in un contesto protetto (un gruppo Facebook privato)?
La scelta del ‘tono di voce’ comunica invece il modo con cui scegliamo di esprimerci: spiritoso, curioso, polemico, giornalistico, a seconda delle attitudini e delle preferenze che ci contraddistinguono. Una stessa informazione può infatti essere trattata in modi differenti.
Il ‘linguaggio’ infine è relativo ai contenuti che possono essere condivisi sfruttando le potenzialità tecniche delle diverse piattaforme e scegliendo coerentemente i termini e lo stile del racconto testuale e visuale, ad esempio:
- in forma tecnica o divulgativa: affrontando in modo specialistico un argomento o, al contrario, prendendosi a cuore di far capire ai destinatari i suoi termini e il suo significato ad un pubblico più ampio;
- testuale o multimediale: limitandosi a descrivere a parole un contenuto o avvalendosi di immagini, video, gif animate, immagini a 360° e ogni altro formato che può essere riprodotto sulle diverse piattaforme digitali;
- unidirezionale o interattivo: limitandosi a comunicare un contenuto o invitando i destinatari a interagire con esso attraverso opzioni fra le quali scegliere, risposte da dare, sondaggi a cui partecipare, etc.
Più queste impostazioni risultato originali e coerenti, più i contenuti pubblicati contribuiranno a creare identità e l’identità è il miglior mezzo per generare ricordo.