«Imu, tassa rifiuti e fondi non spesi: ecco gli errori di Cabella»
Simone Tedeschi: «C'è una grave crisi economica in atto ma il Comune non riesce a mettere in circolo le risorse a disposizione»
NOVI LIGURE — Simone Tedeschi è stato assessore al Bilancio nella giunta del sindaco Rocchino Muliere. Oggi è capogruppo dei Democratici in consiglio comunale a Novi Ligure ed è uno dei più tenaci oppositori dell’amministrazione di Gian Paolo Cabella sulle questioni finanziarie.
— Partiamo dal dato politico: il bilancio consuntivo approvato lunedì in consiglio presenta un avanzo notevole. Il Comune ha risparmiato parecchi soldi. Eppure l’opposizione non è contenta. Perché?
«L’anno scorso il Comune ci spiegava che mancavano le risorse per portare a compimento lavori e progetti. Questo bilancio al contrario certifica che c’erano, ma che non sono stati in grado di spenderle. Novi, e più in generale tutto il Paese, sta affrontando una dura crisi economica. Le istituzioni pubbliche avrebbero il dovere di “spendere” e mettere in circolazione risorse. Con oculatezza, certo, ma se avanzi molti soldi ci sono solo due spiegazioni: o stai chiedendo più soldi del dovuto ai novesi, e allora potresti abbassare le tasse, oppure non stai spendendo i soldi per fare quello che serve alla città. L’anno scorso almeno 1,5 milioni di euro sono rimasti bloccati nelle casse comunali, mentre avrebbero potuto aiutare la ripresa dell’economia».
— Il bilancio comunale ha accantonato somme importanti per il Cit. L’azienda di trasporto non è ancora salva?
«In questa fase è ancora prudente tenere accantonate queste somme, anche se si poteva aprire una trattativa con la banca titolare del mutuo del Movicentro per liberare parte delle risorse, cosa che il Comune non l’ha ancora fatto. Il Cit salvo? Non ancora: per ora è stato venduto, e a un prezzo molto basso. Il vero percorso di salvataggio è appena iniziato».
— L’anno scorso però vi siete opposti al piano proposto dall’amministrazione comunale…
«Abbiamo sollevato delle obiezioni, dopodiché ci siamo astenuti proprio per evitare il fallimento del Cit: meglio un piano sbagliato che ritrovarsi senza nulla. Tra l’altro alla fine le nostre obiezioni sono state tutte accolte: sui contributi a fondo perduto (eliminati), sul concordato (che è stato aperto) e sul no allo “spezzatino” (i rami d’azienda non sono stati venduti separatamente come inizialmente si ipotizzava)».
— In consiglio si è consumato uno scontro sull’Imu…
«L’anno scorso il Comune ha aumentato l’Imu sulle case affittate a canone agevolato e lo ha diminuito sui fabbricati produttivi. L’importo della riduzione doveva valere circa 250 mila euro, ma in realtà si è fermato a meno di 150 mila. Perché? L’assessore Moncalvo, dopo averci detto che la manovra sull’Imu era stata la più importante del 2021, non è stato in grado di darci una risposta. L’effetto del rincaro sugli affitti agevolati? Sconosciuto anche questo. E dei 50 mila euro di sgravi Imu per piccole imprese e commercianti non è stato speso un euro. Perché? Ancora una volta l’assessore è caduto dalle nuvole».
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