Inceneritore, altolà a Cabella: «Il consiglio ha detto no»
Dem, M5s e Solo Novi chiedono che il sindaco di Novi Ligure prenda le distanze dal presidente del Csr Angelo…
Per il Movimento 5 Stelle il Piemonte non può sopperire alle mancanze della Liguria su impianti e raccolta differenziata
NOVI LIGURE — Si moltiplicano le voci contrarie alla costruzione di un inceneritore di rifiuti a Novi Ligure. Il Pd, con il segretario provinciale Giordano Otello Marilli, chiede trasparenza: «Siamo di fronte all’ennesima fuga in avanti o c’è una volontà ben precisa di cui però non esiste traccia né dibattito nelle sedi opportune? La gestione del ciclo dei rifiuti è uno dei temi cruciali per uno sviluppo sostenibile del territorio: non si può lasciare nella migliore delle ipotesi all’improvvisazione o, nella peggiore, a un malcelato affarismo».
La provincia di Alessandria si colloca all’ultimo posto in Piemonte in termini di raccolta differenziata: «È paradossale che qualcuno pensi di costruire inceneritori», dichiara il consigliere regionale dem Domenico Ravetti.
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Nettamente contrario anche il Movimento 5 Stelle. «Il nuovo inceneritore disincentiverebbe la raccolta differenziata – dice il consigliere regionale Sean Sacco – Non bisogna aumentare la quantità di rifiuti conferiti agli inceneritori, bisogna diminuirla spingendo sulla raccolta porta a porta, sulle isole ecologiche, su strumenti quali la tariffazione puntuale. Così facendo l’attuale impianto torinese sarà più che sufficiente al fabbisogno regionale».
Dal 2026 inoltre i termovalorizzatori dovranno pagare una tassa per ogni tonnellata di Co2 che emetteranno, «rendendo l’operazione ancora più antieconomica, praticamente insostenibile se non con un aumento della Tari». Per Sacco, il Piemonte non può sopperire alle mancanze della Liguria, «totalmente sprovvista di impianti e di una buona pratica di raccolta differenziata».
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