Pernigotti, convocazione al Mise: nuova trattativa all’orizzonte?
Incontro in videoconferenza tra sindacati, rappresentanti dell'azienda di Novi Ligure e funzionari del ministero
NOVI LIGURE — Doppia convocazione al ministero per la Pernigotti, l’azienda dolciaria di Novi Ligure in crisi ormai da quattro anni. Oggi i sindacati e i rappresentanti dei lavoratori terranno un incontro in videoconferenza con i funzionari del ministero dello Sviluppo economico e con i portavoce della proprietà (la famiglia turca dei Toksoz). Lunedì, poi, vertice al ministero del Lavoro.
Se l’incontro di lunedì ha un ordine del giorno chiaro – la Pernigotti ha chiesto la proroga della cassa integrazione di un anno, finora non concessa – su quello di oggi si naviga a vista. «Non sappiamo perché il Mise vuole sentirci», dice Tiziano Crocco, segretario provinciale della Uila Uil. Una delle ipotesi è che i Toksoz abbiano trovato qualche altra impresa interessata a rilevare il marchio e lo stabilimento, dopo il flop delle trattative con la cremonese Witor’s.
La notizia potrebbe anche servire a convincere il ministero del Lavoro, che diversamente non parrebbe intenzionato a concedere la proroga della cassa integrazione, scaduta il 30 giugno. Prima bisognerà vedere il risultato delle ispezioni in azienda (nelle ultime settimane gli ispettori ministeriali sono stati tre volte a Novi) e il piano industriale dei Toksoz. I lavoratori nel frattempo sono stati messi in ferie forzate.