“Dalla strada al palco”, Pietro Poggio protagonista sulla Rai
L'artista di Novi Ligure ha partecipato al talent show condotto da Nek, esibendosi in una performance di giocoleria di contatto
NOVI LIGURE — Pietro Poggio, 26enne di Novi Ligure, è stato tra i protagonisti della prima puntata di “Dalla strada al palco”, il talent show condotto da Nek in onda ogni martedì in prima serata su Rai Due: in scena artisti di strada, musicisti e cantanti che hanno la possibilità di esibirsi in televisione per mostrare il proprio talento.
E Pietro Poggio il talento l’ha sempre avuto, fin da ragazzino, quando a 14 anni ha intrapreso gli studi al liceo artistico Barabino di Genova. Poco dopo, affascinato dai madonnari, con i suoi gessi ha iniziato a riempire di colori i marciapiedi della Liguria.
Poi il colpo di fulmine: «Un giorno ho incontrato un artista di strada che faceva spettacoli manipolando sfere di cristallo», spiega. Si chiama giocoleria di contatto, o contact juggling all’inglese. Sul palco della trasmissione tv, Okiso – questo il nome d’arte di Pietro Poggio – ha stupito il pubblico con una performance affascinante.
«Quando mi esibisco provo molte emozioni, una gioia intensa, quasi una sensazione magica», dice. Certo, stare davanti alle telecamere non è la stessa cosa: «L’esperienza in televisione mi è piaciuta molto, è bello mettersi in gioco in un contesto nuovo e avere nuovi stimoli. Ma quando si sta in strada c’è un contatto diverso con gli spettatori, è come se si riuscissero a connettere le persone».
Pietro negli ultimi anni ha vissuto in maniera itinerante fino all’arrivo del coronavirus: «Sono stato in Spagna, Olanda e a lungo in centro Italia. Ma torno spesso a Novi, dove vivono ancora i miei famigliari e dove ho svolto alcuni lavori su commissione. Ricordo con piacere ad esempio il container di aiuti destinato in Burundi, che avevo decorato per l’associazione Ascolta l’Africa». E poi Novi, Alessandria, Tortona sono state le prime piazza dove l’artista si è esibito lavorando – come si dice in gergo – a cappello, confidando nella generosità del pubblico di strada.
Presto ripartirà, direzione Berlino. «Muoversi è la condizione naturale del nostro lavoro», dice. Tutto l’opposto dell’isolamento che la pandemia ci ha insegnato: «Si sta sempre più volentieri all’interno della propria cerchia, si guarda poco agli altri. Ma se si ha qualcosa da dire, qualcosa da condividere, bisogna uscire dalla propria stanza e farlo».