Alle soglie del mezzo secolo l’associazione risorge dalle ceneri e ritorna protagonista
Fondata nel 1974, non aveva una sede:le chiamate di soccorso arrivavano al bar. L?associazione ha i conti in ordine: acquistata anche una nuova ambulanza
Missione compiuta per la presidente Elisabetta Negri e per gli altri componenti del consiglio direttivo: la Croce Verde di Villalvernia, dopo un periodo buio, oggi è ripartita a pieno ritmo. «Siamo riusciti a ricreare il gruppo dei militi e dei volontari e abbiamo riottenuto le convenzioni con il servizio 118 e con l’Asl. Soprattutto, abbiamo riconquistato la fiducia dei cittadini».
«Il 2020 per noi è stato un anno di stop a causa di alcune difficoltà interne che hanno portato all’azzeramento dei vertici dell’associazione. Ora siamo tornati a lavorare per la popolazione di Villalvernia e degli altri paesi dei dintorni», spiega la presidente. La campagna di tesseramento è andata bene, a conferma che l’associazione ha ancora un forte seguito: lo scorso anno si è chiuso con 239 soci e una ventina di militi attivi. Anche la distribuzione dei calendari associativi ha riscosso un ottimo successo nei paesi.
Nuovi volontari
Sono stati anche riattivati i percorsi formativi per i volontari: «Alla “vecchia guardia” quest’anno si sono aggiunte nuove persone – dice Negri – Certo, siamo sempre pochi, ma non è un fenomeno solo nostro, purtroppo la crisi del volontariato si può toccare con mano un po’ ovunque. Abbiamo assunto un dipendente fisso, che ci permette di fare fronte ai vari servizi con più tranquillità».
Un segno che i conti dell’associazione sono in ordine, confermato anche dal recentissimo acquisto di un’ambulanza di ultima generazione che sarà presentata ufficialmente alla popolazione durante la festa di domenica 4 settembre e che porterà a quattro il numero totale dei mezzi della Croce Verde di Villalvernia (due ambulanze e due veicoli per i trasporti ordinari); un’ambulanza è stata donata all’Ucraina.
Pionieri… al bar
L’associazione ha una lunga storia alle spalle: nel 1974 è stata fondata da un gruppo di pionieri che avevano allestito due punti telefonici nei bar del paese. Quando qualcuno chiamava, i volontari partivano e correvano per i soccorsi. Una ventina di anni dopo, con la nascita del sistema 118, è cambiato tutto. «Nel 2008 abbiamo inaugurato la nuova sede, alle spalle del municipio. Poi nel 2020 c’è stata l’impasse, proprio nel momento in cui a causa della pandemia i nostri concittadini avevano più bisogno», raccontano i volontari.
Il direttivo
Elisabetta Negri, psicologa 54enne originaria del pavese, è alla Croce Verde dal 2016: a Villalvernia è arrivata seguendo le orme del marito. Oltre a Negri, completano il consiglio direttivo Valter Ciamballi (vice presidente), Martina Cabella (segretaria) e Carmine Astorino (tesoriere).
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