Gobbato (Art. Uno): «Perso tanto tempo, serve un sindaco “ad alta velocità”»
Il coordinatore di Articolo Uno: «Novi Ligure ha bisogno di ritrovare il senso di comunità. Per farlo bisogna partire dal basso»
NOVI LIGURE — Marco Gobbato, 53 anni, è coordinatore cittadino di Articolo Uno a Novi Ligure.
— Quali sono i temi che i parlamentari eletti sul nostro territorio dovranno portare a Roma?
«Il lavoro prima di tutto. Bisognerà aiutare le aziende che investono e proteggerle dal caro energia».
— Il centrodestra però sembra avanti nei sondaggi…
«Può darsi. A sinistra però vedo persone in grado di governare, a destra invece dietro i leader non c’è nulla».
— Alle politiche Azione di Calenda e Italia Viva di Renzi hanno deciso di correre per proprio conto. Questa decisione avrà conseguenze sulla coalizione di centrosinistra per le elezioni comunali di Novi?
«Il centrosinistra novese rimane aperto a tutti coloro che vogliono portare il proprio contributo per il bene di Novi».
— E Bertoli? Dopotutto è grazie a lui se siete riusciti ad “abbattere” la giunta leghista di Gian Paolo Cabella.
«Con Bertoli c’è stata una collaborazione importante che non ha guardato al colore politico, perché la priorità era fermare una (ex) maggioranza che non stava lavorando a favore della città. Ma mi sembra difficile che Bertoli possa entrare in una coalizione di centrosinistra».
— E il M5s invece? Ad Alessandria governate assieme, ma a livello nazionale dopo la caduta del governo Draghi i rapporti si sono fatti gelidi.
«Anche con i Cinque Stelle c’è stato un avvicinamento significativo su singole tematiche, ad esempio quella dell’inceneritore. Il centrosinistra deve essere pronto a proseguire il dialogo: ad Alessandria sta dando ottimi frutti».
— Per individuare il candidato sindaco del centrosinistra: primarie o consultazioni “vecchio stile” tra i partiti?
«Penso che possa essere individuato all’interno della coalizione senza ricorrere alle primarie. L’importante è che si tratti di un candidato “ad alta velocità”: Novi negli ultimi tre anni ha perso troppe occasioni, bisogna recuperare il tempo perduto. Ma non lasceremo indietro nessuno, in particolare chi è uscito più debole dalla crisi pandemica».
— Un obiettivo irrinunciabile?
«Gli eletti dovranno dialogare di più con i cittadini. Novi ha bisogno di ritrovare il senso di comunità. E per farlo bisogna partire dal basso: penso ad esempio alla scuola e allo sport. Chi ha retto le sorti della città negli ultimi anni ha provato a seminare divisioni, ad alimentare la rabbia. Ora è tempo di ricostruire una Novi migliore».
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