Novi, a votare vanno 2 mila elettori in meno rispetto al 2018
A Novi Ligure il dato definito dell'affluenza si ferma al 63,53 per cento, in netta diminuzione rispetto a quella di…
Il centrosinistra fa meglio del dato nazionale e il Partito Democratico tallona FdI a cento voti di distacco
NOVI LIGURE — Anche a Novi Ligure la coalizione di centrodestra si impone alle elezioni politiche del 25 settembre, con un risultato migliore del dato nazionale. Pure il centrosinistra guadagna rispetto alla media italiana, mentre i consensi del Movimento 5 Stelle perdono quota. Sostanzialmente allineato al dato nazionale, invece, il terzo polo di Calenda e Renzi.
Le quattro forze della coalizione di centrodestra hanno ottenuto complessivamente il 45,4 per cento dei voti, migliorando anche il risultato nazionale (44,2 per cento). Il partito trainante è Fratelli d’Italia (24 per cento), che oggi è il primo partito della città nonostante abbia ottenuto un paio di punti percentuali in meno rispetto alla media italiana (26,3). Più alti invece del livello nazionale i dati di Lega (11,7 per cento, quasi 3 punti in più) e di Forza Italia (9 per cento, un punto in più).
La coalizione di centrosinistra a Novi Ligure raccoglie oltre 3 punti percentuali in più rispetto al dato nazionale: 29,7 per cento contro 26,4. Il Partito Democratico novese con il 23 per cento appare in buona forma (in Italia ha preso il 19,2) e rappresenta il secondo partito in città. Guadagna mezzo punto anche +Europa (3,3 per cento a Novi), mentre l’Alleanza Verdi Sinistra ne perde quasi uno (2,9 per cento in città). Allineato al dato nazionale Impegno Civico di Luigi Di Maio (0,5 per cento).
Il Movimento 5 Stelle a Novi Ligure si ferma all’11,8 per cento (contro il 15 per cento ottenuto a livello nazionale), mentre la coalizione formata da Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi con il 7,3 ottiene un risultato leggermente inferiore alla media italiana.
Tra i partiti “non allineati”, da segnalare il risultato che ottiene a Novi Ligure Italexit: con il 3,2 per cento, infatti, in città supera l’ipotetica soglia di sbarramento (a livello nazionale ha ottenuto l’1,9 per cento).
Il confronto con le elezioni europee del 2019 – le ultime consultazioni con il sistema proporzionale, quindi paragonabili alle politiche di quest’anno – mette in evidenza il balzo in avanti del partito di Giorgia Meloni (nel 2019 era appena al 4 per cento) e la brusca frenata della Lega (era al 39,3 per cento). Stabile Forza Italia (alle europee raccolse il 9 per cento), mentre il Partito Democratico perde un paio di punti percentuali (era al 25,4). Tre punti in meno anche per il Movimento 5 Stelle (era al 15 per cento).
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