Pernigotti, un altro anno di "cassa" ma la fabbrica riparte subito
Alla storica azienda dolciaria di Novi Ligure dopo il passaggio a Jp Morgan riprende la produzione per la campagna natalizia
Rinviata di una ventina di giorni la firma finale dell'accordo tra la storica azienda dolciaria di Novi Ligure e il gruppo statunitense
NOVI LIGURE — Rinviato il closing dell’operazione di cessione della Pernigotti, dalla famiglia turca Toksoz al gruppo statunitense Jp Morgan. La firma finale sul passaggio di proprietà era prevista per oggi, 30 settembre, ma è stata rimandata al 20 ottobre per «motivi burocratici», fa sapere il segretario provinciale della Flai Cgil Raffaele Benedetto.
Il capo dell’ufficio legale di Pernigotti, Eduardo Di Mauro, ha informato i sindacati che la Lynstone, la società del gruppo Jp Morgan tramite cui verrà effettuata l’acquisizione, ha chiesto di rinviare di alcune settimane. Le motivazioni sarebbero legate ad questioni burocratiche da verificare: Lynstone infatti ha sede in Lussemburgo, così come Pasentis, la holding dei Toksoz.
Inoltre Jp Morgan starebbe anche aspettando la proroga della cassa integrazione, decisa dal ministero del Lavoro ma non ancora comunicata in via formale con il decreto di approvazione.
«La concessione della “cassa” era uno dei requisiti posti dagli americani, quindi potrebbe essere questo il motivo del rinvio – dice Benedetto – Ma non sembrano esserci nubi all’orizzonte, anche se capisco che i lavoratori, dopo tutte le traversie passate, non vedano l’ora di poter mettere un “punto” a questa annosa vertenza».
Nella fabbrica intanto il lavoro è ripreso a pieno ritmo, su due turni produttivi: «In questo momento i dipendenti stanno preparando il torrone per la campagna natalizia», spiega il segretario della Flai Cgil.
Pernigotti, un altro anno di "cassa" ma la fabbrica riparte subito
Alla storica azienda dolciaria di Novi Ligure dopo il passaggio a Jp Morgan riprende la produzione per la campagna natalizia