Ex Ilva, lo stop all'altoforno di Taranto minaccia anche Novi
Prosegue la cassa integrazione per 150 dipendenti. Incertezza sui numeri della produzione: vertice a Roma per fare il punto
Astensione dal lavoro proclamata in tutte le fabbrica dell'ex Ilva. «Gruppo in agonia», dicono i sindacati
NOVI LIGURE — Sciopero lunedì 21 novembre anche all’ex Ilva di Novi Ligure: i sindacati dei metalmeccanici hanno proclamato 4 ore di astensione dal lavoro in tutti gli stabilimenti del gruppo Acciaierie d’Italia, in risposta alla grave situazione societaria.
«Una agonia», la definiscono i rappresentanti di Fiom, Fim e Uilm, che fa il paio con gli impianti in pessimo stato di manutenzione ordinaria e straordinaria, con il netto calo della produzione e da ultimo anche con la sospensione degli ordinativi per 145 aziende dell’indotto.
Ieri il tavolo di confronto convocato dal ministro delle Imprese Adolfo Urso è stato disertato dall’azienda e in serata i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo sciopero. «A Novi l’astensione dal lavoro sarà di quattro ore alla fine di ciascun turno», spiega il segretario provinciale Fiom Maurizio Cantello.
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Dal Governo è arrivata la rassicurazione che l’ex Ilva è considerata strategica per l’industria manifatturiera del Paese, ma è ancora presto per parlare di una disponibilità dell’esecutivo a salire al 60 per cento delle quote di Acciaierie d’Italia prima del 2024 come previsto dagli accordi con Arcelor Mittal (attualmente lo Stato, tramite l’agenzia nazionale Invitalia, è azionista al 38 per cento).
Con lo sciopero, i sindacati chiedono invece che lo Stato acquisisca il controllo e la gestione degli impianti nazionalizzando o diventando socio di maggioranza (rinegoziando l’accordo che prevede la transizione dei nuovi assetti societari al 2024), che Acciaierie d’Italia ritiri il provvedimento di taglio degli ordini e delle commesse alle imprese dell’indotto, che venga rinegoziato il mancato accordo sulla cassa integrazione straordinaria e infine che siano siano garantire le condizioni di salute e sicurezza in tutti gli stabilimenti.
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Anche lo stabilimento ex Ilva di Novi Ligure coinvolto dall'ennesima richiesta di ammortizzatori sociali avanzata dall'azienda. La contrarietà dei sindacati