«Noi pendolari non siamo tubetti di maionese da spremere»
Lo sfogo di una pendolare di Novi Ligure rimasta bloccata a Genova e sanzionata per aver usato la metropolitana
NOVI LIGURE — Riceviamo e pubblichiamo da Elena Ferrero, pendolare della direttrice Novi-Brignole da ormai dieci anni.
Nel pomeriggio del 24 novembre, più o meno intorno alle 15.30, è stata chiusa al traffico ferroviario la stazione di Genova Sampierdarena, a causa di una fuga di gas in via Buranello. Questa sospensione ha gettato nell’anarchia il traffico ferroviario ligure, già messo a dura prova nella quotidianità. I danni dovuti a questa sospensione durata circa un’ora si sono ripercossi almeno fino alle 19.00.
Nel mio caso, sono arrivata nella stazione di Genova Brignole, limitrofa alla mia sede di lavoro, intorno alle ore 16.00, per poter prendere un treno di coincidenza che mi portasse a Genova Principe, stazione dalla quale parte il treno per Novi.
Sono ormai mesi che abbiamo questo problema dell’attestamento dei treni da e per Torino nella stazione di Principe, attestamento che sta portando non poche ripercussioni negative sulla vita dei pendolari, dai problemi sul posto di lavoro ai problemi fisici dovuti a cadute per poter prendere coincidenze in corsa. Per non parlare di chi si deve recare sul posto di lavoro durante il week end, dove, soprattutto alla mattina, bisogna sperare nell’intervento divino per poter arrivare in tempo all’unica coincidenza possibile, ovvero il treno regionale per Sestri Levante delle 8.37.
A causa della chiusura di Sampierdarena, il 24 novembre tutte le coincidenze sono state cancellate oppure portavano forte ritardo. Ho provato senza risultato a cercare qualcuno del personale viaggiante di Trenitalia per avere informazioni sul treno che sarebbe partito alle 16.27 da Principe: avrebbe aspettato la coincidenza? La mia ricerca non ha portato risultati e quindi eravamo tutti nella più totale ignoranza sul da farsi.
Dato questo stato di forte incertezza e totale disservizio, l’unica soluzione possibile per poter raggiungere Principe era rimasta la metropolitana. Di solito ho con me un biglietto ma quel giorno no e, data la forte fretta e la situazione di emergenza, non sono riuscita a vedere dove fossero le macchinette per poterne fare uno; mi sarebbe stato impossibile per mancanza di tempo anche recarmi fuori dalla stazione per poterne acquistare uno al gazebo.
Arrivata a Principe ho salito le scale quanto più velocemente possibile per prendere la coincidenza e in quel momento ho notato il plotone di controllori posizionati alla fine della scala, che richiedevano il biglietto. Quando il controllore mi ha fermato, ho spiegato la situazione: la fuga di gas, i treni cancellati… Ma il controllore mi ha sanzionato per 61,50 euro.
Partendo dal presupposto che i titoli di viaggio vanno richiesti sul mezzo mentre viaggia e non fuori dal medesimo, e che la fascia oraria di gratuità della metro era passata da poco [a Genova la metropolitana è gratis dalle 10.00 alle 16.00; ndr], credo che la sanzione fatta a me e ad altri viaggiatori sia del tutto fuori luogo e fuori misura: in una situazione tanto difficoltosa, sarebbe stata cosa buona e giusta rendere gratuiti i mezzi pubblici di collegamento tra le due stazioni, in modo che i numerosi pendolari potessero cercare di tornare a casa.
Mi è sembrato, forse a torto, che si sia lucrato sulla certezza matematica, in tale situazione, di trovare delle persone senza biglietto. Pagherò la sanzione, ma bisognerebbe smettere di considerare i pendolari come tubetti di maionese da spremere fino all’ultima goccia.