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Andrea Boscaro  
7 Febbraio 2023
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Viaggi, social e gelosia

Correndo il rischio di dare i numeri, diamo qualche numero sul ruolo dei social media nel mondo del turismo con la speranza che il 2023, come già avvenuto per le prenotazioni online, riporti i viaggi al livello precedente agli anni della pandemia.

Rileva la ricerca Passport Online che più del 60% degli utenti pubblica foto quando si trova in viaggio, ma tale percentuale si attesta al 97% per i più i giovani e fin qui nulla di sorprendente: tra i tanti benefici che il digitale ha recato alle nostre vite non è secondaria è la fine delle famigerate serate passate di fronte alle diapositive altrui percui si può accettare a cuor leggero lo scorrere qualche post degli amici in vacanza. Come qualche cartolina spedita un tempo però quasi il 46% di chi ha partecipato a questa ricerca ha dichiarato di aver messo online tali contenuti con l’intento di fare ingelosire i propri follower e, per questo, il 40% dei Millennials scelgono una destinazione anche sulla base della sua “instagrammabilità”.

Se vi riconoscete in questi comportamenti, mettetevi ulteriormente alla prova con questi due dati: il 20% di coloro che hanno risposto alla ricerca hanno dichiarato di aver pubblicato la foto di un luogo con l’esplicito intento di rendere la propria vacanza più lussuosa mentre il 26% ha prenotato in strutture ricettive che mettessero in evidenza l’esclusività dell’esperienza. Lo fate anche voi?

Più della metà dei viaggiatori ha poi deciso la destinazione del viaggio sulla base di immagini e video consultati e quasi il 69% usa le piattaforme social per ragioni legate alle vacanze, in particolare Instagram (usato dal 67% degli utenti) e Facebook (29%). Fra le attività per le quali i social media sono più utilizzati vi sono la ricerca delle destinazioni (27%), degli hotel (23%), delle attività da fare (22%), delle attrazioni (21%), dei ristoranti (17%). Il 53% dei rispondenti poi non prenota in hotel che non presentano recensioni, ma solo il 46% ne pubblica a sua volta. Il 45% infine si fida delle esperienze condivise online da parte dei travel blogger. Con tutto spazio dedicato ai social, quanto tempo rimane per godersi la vacanza?

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La trasformazione digitale nel settore del turismo non opera solo sul fronte dei modelli di business, ma investe pienamente tutti i momenti in cui la decisione del viaggiatore si forma dalle fasi di ispirazione e scelta ai processi di prenotazione fino a convivere con l’esperienza di vacanza grazie alla consultazione e alla pubblicazione di contenuti sui social media. Se, dal lato dell’offerta, la “instagrammabilità” di una destinazione è dunque diventata un fattore rilevante ed accresce la sua attrattività grazie al coinvolgimento dei content creators e dei turisti, anche dal lato della domanda si assiste, da parte dei turisti, ad un cambiamento dei comportamenti e ad una crescita delle aspettative nei confronti delle strutture ricettive e degli altri attori della filiera turistica. Il ritorno alla voglia di viaggiare dettato dalla fine della crisi pandemica ha avuto dunque luogo all’insegna di un ulteriore approfondimento digitale e social del viaggio e della sua organizzazione ed esperienza.

Secondo i dati presentati dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, le prenotazioni online hanno rappresentato nell’incoming nel 2022 il 51% delle transazioni superando il 44% del 2019 e il 68% nei trasporti a fronte del 55% del 2019.

Nel contribuire al ritorno alla voglia di viaggiare, i dati internazionali sottolineano poi il ruolo dei social media e mettono in evidenza nuovi fenomeni legati alla scelta e all’esperienza della vacanza. Per quanto concerne TikTok, ad esempio la stessa Google ha confessato lo scorso agosto che il 40% degli appartenenti alla Generazione Z trae ispirazione per i propri viaggi non a partire dal motore di ricerca, ma dai video pubblicati sulla app e sta introducendo contenuti immersivi nei suoi servizi dedicati ai viaggi (ad esempio Google Maps) per colmare tale gap.

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