“Nel nostro piatto”, al Museo dei Campionissimi c’è in mostra il cibo
Al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure un percorso interattivo e multimediale adatto a tutte le età
NOVI LIGURE — “Nel nostro piatto” è l’esposizione che aprirà sabato 11 marzo al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure e che fino al 25 aprile metterà in mostra il cibo, con un percorso interattivo e multimediale adatto a tutte le età, per capire, scegliere e controllare cosa mangiamo.
L’obiettivo è una maggiore consapevolezza nei confronti dell’alimentazione, perché le nostre abitudini hanno un “peso” per la nostra salute e per la sostenibilità della Terra. Il bisogno di cibo per gli uomini è insieme una necessità, un’impronta pesante per il pianeta e una sfida per il futuro prossimo. La mostra aiuta i visitatori a conoscere e confrontarsi con buone pratiche individuali e collettive, dall’agricoltura agli allevamenti, dalle filiere di trasformazione alla distribuzione.
La mostra è un progetto della Regione che toccherà diverse città del Piemonte: la tappa di Novi è promossa dal Comune, con la collaborazione dell’istituto Ciampini Boccardo e dell’associazione dei Carabinieri in congedo.
«L’obiettivo è informare giovani e adulti, anche attraverso il gioco, sulla qualità del cibo che si consuma, sulla sua provenienza, sui metodi di produzione e le possibili conseguenze ambientali, sullo spreco alimentare – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa – Essere a conoscenza della storia di un prodotto alimentare contribuisce a tutelare la nostra salute e l’ambiente in cui viviamo».
«L’Italia possiede la più prolifica azienda del cibo di qualità del mondo – dice l’assessore alla Cultura Vittoria Poggio – Sapere distinguere il buono dal cattivo o cosa può far bene o male oppure ancora la differenza tra un prodotto artificiale o naturale, è un’operazione prima di tutto a tutela della nostra cultura: quali sono i cicli di produzione di un prodotto, come nascono le nostre eccellenze, quali sono i metodi di conservazione, sono cose che noi italiani dobbiamo conoscere non solo per la consapevolezza personale ma anche per contaminare il resto del mondo con le nostre tradizioni invece di farci assimilare dalle mode».
Il pubblico potrà “camminare sui piatti” per imboccare il gigante Pantagruele, esplorare il supermercato, parlare con le galline allevate, scegliere i succhi di frutta tra i tanti, infilare forchette in cibi improbabili, fare il cammino di un piatto di pasta nel nostro apparato digerente e tanto altro, anche fotografarsi mentre si tiene in equilibrio una colonna di piatti e di cibi.
