SVC, resoconto di un bel trekking
Finalmente è arrivato il giorno: 22 aprile, è il giorno della nostra SVC, con partenza da Crea. Ci diamo appuntamento al piazzale del parcheggio del Santuario alle ore 9.15. Forse un po’ tardi per partire ma abbiamo calcolato bene i tempi. Con noi ci sono escursionisti che arrivano da Asti, da Novara e non volevamo pressarli con una levataccia.
Questa prima tappa ha come arrivo Cocconato con circa 30 km. Ci prefiggiamo di percorrerli velocemente, anche se sappiamo dall’altimetria del percorso che per entrare a Cocconato ci sarà una bella salita. Il toponimo della città deriva da Cum Conatum, conato di fatica per arrivare alla cima. Al parcheggio veniamo accolti dal Guardia Parco Mauro Guazzone, che saluto in questo blog perché mi dice essere un mio lettore. Mi segue con assiduità ed io lo ringrazio per l’accoglienza che ci ha riservato.
Prima di partire una visita al Santuario è doverosa. È un luogo di culto e di pellegrinaggio situato sul colle di Crea, nel comune di Serralunga di Crea, in provincia di Alessandria. Il santuario è dedicato alla Madonna delle Grazie e fa parte del complesso dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2003. Il santuario si compone di una basilica, di un convento e di 23 cappelle che illustrano la vita di Maria e di Gesù attraverso opere d’arte e statue.
Partiamo alla volta di Ponzano, pochi km di cammino. La segnaletica è ottima, alcune volte fin troppo presente rende superfluo l’utilizzo del GPS e delle nostre tracce. Percorrendo il sentiero SVC che attraversa paesaggi vari e suggestivi, tra boschi, vigneti e borghi storici al km. 7,68 (per la precisione) ci fermiamo per una foto ricordo al cippo dedicato all’ideatore di questo percorso: Cesare Triveri, membro del CAI di Casale M.to. Foto ricordo nel verde e ripartiamo.
Verso mezzogiorno la temperatura aumenta e siamo già arrivati a Villadeati. Nel pomeriggio ci aspetta la parte più impegnativa: la salita a Cocconato. Arriviamo nei pressi di Cocconato stazione alle 14,30 circa ed iniziamo ad arrancare per i tornanti che ci porteranno alla nostra prima meta. Sono passate circa 5 ore di cammino e 24 km percorsi da un dislivello iniziale di 400 metri, siamo scesi a circa 250. Ci aspettano ancora circa 4 km da percorrere con un dislivello di circa 250 metri. Arriviamo a Cocconato alle 16.30 coprendo la prima tappa di 29,5 km in 6 ore 35 min circa con un dislivello totale di 796 metri. Un buon tempo se consideriamo che stiamo bene, la nostra età media è 50 anni, nessuno accusa dolori o stanchezza. Ci riposiamo a Cocconato con una bella e meritata birra.
Dopo un po’ di relax, facciamo un tour per questo borgo, classificato dai Touring uno dei borghi più belli d’Italia. Ammiriamo il castello dei Radicati, una fortezza medievale che fu sede di un feudo imperiale fino al 1586, la chiesa di San Fausto e Felice, un gioiello dell’arte romanica, e il cortile del Collegio, un elegante edificio del XVIII secolo che ospita il museo civico e la biblioteca. Cocconato è anche un luogo ideale per gli amanti della natura e della gastronomia: si può assaggiare i prodotti tipici del territorio, come il vino Freisa, il formaggio Robiola e i tartufi e noi abbiamo fatto un’ottima cena per ricaricarci della fatica della camminata.
Il 23 aprile sveglia presto e partenza alle 7. La seconda parte del nostro percorso prevede 36 km di cammino ma questa volta con un dislivello totale di 1407 metri. Oggi sarà più faticosa di ieri. Iniziamo la nostra tappa verso Marmorito Santa Maria, vediamo le indicazioni per la Big Bench di Aramengo ma non ci fermiamo. Ne abbiamo già viste tante in Monferrato e siamo determinati a seguire il percorso verso Vezzolano.
Arriviamo ad Albugnano ed uscendo dal paese un’anticipazione di quello che incontreremo tra poco. Nel cimitero di Albugnano c’è una piccola cappella di stile romanico di una bellezza estrema. È la Pieve di San Pietro de Fenestrelle. Ci fermiamo per una visita. Un piccolo gioiello di stile romanico all’interno del cimitero. Dopo pochi km. Sulla sinistra scorgiamo l’Abbazia di Vezzolano. Se ami la storia e l’arte, non puoi perderti una visita all’abbazia di Vezzolano, uno dei gioielli del Piemonte medievale. Questa splendida chiesa romanica, fondata secondo la leggenda da Carlo Magno, conserva al suo interno affreschi, sculture e arredi di grande valore.
Il bellissimo chiostro, dove ci raccogliamo per la nostra foto ricordo, il pulpito, il coro ligneo e il museo dell’abbazia, dove sono esposti oggetti sacri e documenti antichi. L’abbazia di Vezzolano è immersa in un paesaggio naturale incantevole, tra boschi e vigneti, e da lì iniziamo a scorgere Superga, imponente sul crinale di fronte.
Abbiamo percorso 10 km di cammino in 2,5 ore e ci prepariamo per la tappa più lunga e dura del nostro percorso. Finora solo 300 metri di dislivello, dovremmo farne ancora 1100. Passiamo Torrazza e decidiamo di fermarci al prossimo paese, Cinzano per una sosta. Se avessimo un po’ di tempo potremmo ammirare il castello medievale, la chiesa parrocchiale di San Martino, il santuario della Madonna del Carmine e il museo del vermouth, ma ci fermiamo solo per una sosta e contempliamo la Basilica di Superga, imponente e sempre più vicina.
Proseguiamo per Sciolze, Tetti Bavento, Bardassano e tutta una serie di luoghi denominati Tetti. In questa parte del percorso la segnaletica non è più eccezionale come nel primo tratto. Si sovrappongono una serie di sentieri per arrivare a Superga che arrivano da Colle Don Bosco e le nostre tracce GPS diventano utili e molte volte indispensabili. Dopo le ore di cammino inizia l’inesorabile salita che ci porterà alle ore 17.30 alla Basilica di Superga. La raggiungiamo dopo 8 ore e 25 di cammino. Anche oggi un bel risultato. Considerando il dislivello e la nostra età media, solo qualcuno ha avuto problemi di ciocche ma nulla di grave e soprattutto soddisfatti di ammirare la maestosa basilica. Arrivati, baciamo i gradini all’ingresso della Basilica e foto di rito con i partecipanti.
È stata una sfida fisica e mentale. Percorrerla in soli due giorni è stata un’impresa soprattutto di testa. Abbiamo anche avuto l’occasione per scoprire luoghi meravigliosi e ricchi di storia e tutti mi hanno detto di essere stati in armonia con la natura e con sé stessi.
Da questa meravigliosa esperienza abbiamo deciso di organizzare la sezione Grandi Cammini. Chi volesse partecipare alle nostre future imprese, dovrà seguirci nelle nostre escursioni, seguire la nostra programmazione e prepararsi con noi al nostro link www.bit.ly/eventiguide.