L’arte non è solo un valore estetico, ma rappresenta anche un’opportunità di investimento che può portare profitto, purché si riducano al minimo i rischi. Infatti, esistono molte opportunità per investire in opere d’arte, anche se non si è esperti nel settore.
Ma non sempre si ha a disposizione la liquidità per fare certi investimenti. In casi simili, i prestiti personali sono la migliore soluzione possibile, perché permettono di fare un investimento che possa portare a un profitto futuro. Ma vediamo insieme com’è possibile investire in opera d’arte in maniera sicura.
Cosa tenere a mente quando si vuole investire in opere d’arte
Se si vuole investire in opere d’arte, un’ottima scelta potrebbe essere l’arte contemporanea. In generale, le opere di artisti contemporanei hanno quotazioni inferiori rispetto a quelle di artisti più affermati e datati. Ma in base alle statistiche relative agli indici di rendimento delle opere d’arte, l’investimento in artisti viventi può generare comunque guadagni elevati e proteggere da problemi come quello dei falsi. Inoltre, il collezionismo può offrire vantaggi indiscutibili, spesso poco conosciuti, sia per le aziende che per i privati.
In Italia, le Corporate Art Collection rappresentano un fenomeno relativamente nuovo se paragonato agli Stati Uniti, dove sono nate già negli anni ’30. Tuttavia, è importante sottolineare le interessanti agevolazioni fiscali previste per il possesso di opere d’arte di qualsiasi epoca. Infatti, le società o le imprese possono scalare completamente i costi delle opere acquistate, ottenendo un risparmio fiscale del 35% in 5 anni (7% all’anno). L’unico requisito per beneficiare di questa detrazione è che le opere siano esposte nei locali di rappresentanza. Anche i liberi professionisti possono beneficiare di una detrazione del 1% come spese di rappresentanza, esponendo le opere d’arte di loro proprietà.
Legislazione per i collezionisti privati
Anche i collezionisti privati godono di una legislazione favorevole per il collezionismo: non è prevista alcuna tassazione sui guadagni derivanti dalla compravendita di opere d’arte di loro proprietà e il possesso delle opere non deve essere dichiarato nella dichiarazione dei redditi.
Tuttavia, è importante sottolineare che, anche optando per investimenti in arte contemporanea, il capitale iniziale richiesto non è mai inferiore ai 5.000 euro, un investimento impegnativo che può essere sostenuto dalle soluzioni messe a disposizione dalle principali istituzioni di credito.
Per avere un’idea dei possibili guadagni, è sufficiente considerare le statistiche riportate nel Deloitte Art and Finance Report, secondo cui a livello internazionale, il ritorno reale annuo sull’investimento in opere d’arte nel periodo tra il 2005 e il 2011, è stato del 10,25%.
Le banche che si occupano di leasing per il mondo dell’arte
Per quanto riguarda le banche che si occupano di servizi e consulenza nel mondo degli investimenti nell’arte, troviamo Unicredit, che offre ai propri clienti un servizio esclusivo di consulenza artistica, attraverso un team di specialisti in Art Advisory altamente qualificato. Questo team di esperti fornisce un supporto prezioso al Private Banker, aiutandolo nell’analisi accurata del “portafoglio” artistico del cliente e nella strutturazione di strategie di gestione personalizzate e mirate a tutelare, consolidare ed incrementare il valore patrimoniale delle opere o dell’intera collezione. Grazie alla vasta esperienza e alle competenze specifiche dei suoi esperti, Unicredit è in grado di offrire una consulenza completa e professionale in ogni fase del processo di gestione del patrimonio artistico, dalla valutazione iniziale dell’opera, alla definizione delle modalità di acquisto e vendita, fino alla gestione e conservazione dell’opera stessa. In questo modo, i clienti di Unicredit possono godere di un servizio di consulenza di elevata qualità, che consente loro di valorizzare al meglio il proprio patrimonio artistico e di ottenere i migliori risultati in termini di rendimento e tutela del valore delle proprie opere.