Indagine epidemiologica, Lombardi insiste: «Tocca al Comune»
L’ex assessore rivendica la paternità dello studio (da finire) su malattie e ambiente e all'attuale sindaco dice «basta con i pretesti»
ALESSANDRIA – Più ci si avvicina al polo chimico di Spinetta Marengo maggiori sono le criticità riferite ad alcune gravi patologie. Questo è ciò che si deduce dai risultati dell’indagine epidemiologica resi noti nel dicembre 2019. Ma non si sa (ancora) il perché. C’è però il sospetto che l’inquinamento giochi un ruolo di primo piano: per averne la certezza bisogna concludere lo studio.
Peccato che il mandato di conclusione lavori sia fermo in un cassetto del Comune di Alessandria.
Il sindaco, Giorgio Abonante, è determinato nel sostenere che non sia compito del Comune dare il via a quest’ultima, e fondamentale tranche. La Regione, dal canto suo, non ci pensa proprio nonostante gli epidemiologici dell’Arpa regionale si fossero detti pronti a concludere il loro lavoro.
Autorevole smentita
A smentire le dichiarazioni del primo cittadino di Alessandria arriva una voce autorevole: l’ex assessore comunale all’Ambiente Claudio Lombardi, colui che ha fortemente voluto la prima fase dell’indagine epidemiologica proprio durante la Giunta di Rita Rossa, con Giorgio Abonante assessore al Bilancio. Ci sono poi documenti specifici (che pubblichiamo come arricchimento all’articolo nell’edicola digitale).
«Ritengo inesatte le dichiarazioni del sindaco Abonante in merito al completamento dell’indagine epidemiologica della Fraschetta – dichiara Claudio Lombardi – Non ricorda evidentemente di avere approvato, quale assessore al Bilancio la seguente deliberazione da me proposta quale assessore all’Ambiente: Deliberazione della Giunta comunale N. 173/16110-234 di oggetto ‘Approvazione protocollo d’intesa per la realizzazione di uno studio sulla valutazione dello stato di salute dei residenti nell’area Fraschetta del Comune di Alessandria. Convenzione con Asl Al e Arpa Piemonte. Intervento contributivo di 15 mila euro per l’anno 2017 (secondo semestre) e 15 mila euro per l’anno 2018 (primo semestre)’. Con tale deliberazione – specifica l’ex assessore – conferimmo l’incarico di eseguire le seguenti attività di ricerca ad ARPA di Torino e ASL di Alessandria».
Poi entra nel merito dell’importante studio.
«Il lavoro prevedeva la ricerca sulle patologie e decessi aggiornata agli ultimi anni disponibili circoscritta ai residenti in Spinetta Marengo e “a ridosso” del polo chimico (entro l’area di ricaduta delle eventuali emissioni industriali, ovvero entro un raggio di 2-3 chilometri) – spiega l’ex amministratore di area PD – Uno studio di correlazione tra patologie-decessi e distribuzione degli inquinanti, sulla base dei dati dei modelli di ricaduta degli inquinanti del Polo chimico, confermati dai rilievi sperimentali disponibili effettuati da Arpa.
Il sindaco Cuttica di Revigliasco e la Giunta Comunale da lui guidata – continua – hanno ratificato senza la minima modifica quanto da noi deciso con la deliberazione N. 216 / 16110 – 309».
«Il nesso causale»
Di questo piano di studio, Lombardi sottolinea come la sola parte iniziale sia stata completata e resa pubblica nel dicembre 2019.
«Resta da eseguire la fase B, quella della ricerca. Si tratta di uno studio da svolgersi mediante l’impiego di appositi SW e Database – spiega – È un’attività assai importante perché permette di appurare il nesso di causalità fra le gravi patologie di cui soffrono gli abitanti della Fraschetta e gli inquinanti presenti delle matrici ambientali, e pone la parola fine con argomenti inoppugnabili e di valore legale all’ipocrisia di chi si chiede quale sia la natura degli inquinamenti presenti nell’area. Mi chiesi, in precedenza, quale sia stato il motivo che indusse la Giunta Cuttica a non pretendere da Arpa e Asl il completamento dell’indagine, accettando che un’attività approvata e finanziata dal Comune non fosse portata a compimento. Ed ora mi chiedo quale sia il motivo che induce l’attuale amministrazione di Centro Sinistra a dichiarare che la fase B dell’indagine epidemiologica sia di competenza della Regione volutamente confondendola con il biomonitoraggio degli abitanti della Fraschetta».
Non fa sconti l’ex assessore Claudio Lombardi. La sua, è l’analisi di chi sa come sono andati i fatti.
«Non c’è volontà»
«Si ha l’impressione che non ci sia la volontà di portare a compimento questa ultima fase dell’indagine epidemiologica che inevitabilmente stabilirà il nesso causa-effetto con valore legale fra le patologie e decessi degli abitanti della Fraschetta e inquinamento prodotto dal polo chimico – insiste Lombardi – I cittadini della Fraschetta, più di 300, che hanno firmato la richiesta di ‘Deliberazione Comunale di Iniziativa Popolare’ hanno richiesto, unitamente ad altri provvedimenti tesi ad annullare la nocività del Polo Chimico, che sia portata a compimento dal Comune l’indagine epidemiologica.
La loro richiesta non è stata recepita con un atto deliberativo bensì svilita in ordine del giorno e atto d’indirizzo. Quest’ultimo è provvedimento efficace perché dopo acceso dibattito in Consiglio Comunale, è stato inserito a maggioranza, contro il parere del Capogruppo PD, il termine “impegna”.
La Giunta si vede ora impegnata a portare a compimento l’indagine epidemiologica: lo faccia senza insabbiamenti e argomenti pretestuosi».