“Colline di carta”, a Novi il primo libro di Silvia Perosino
La presentazione del volume edito dal circolo culturale Marchesi del Monferrato si terrà al Museo dell'Apicoltura
NOVI LIGURE — Il circolo culturale “Marchesi del Monferrato” ha dato alle stampe una raccolta di scritti a firma di Silvia Perosino, “Colline di carta”, una riuscita via di mezzo fra saggistica e narrativa, fra espressione di amore per la letteratura (ogni articolo prende le mosse dalla lettura di un romanzo oppure di un saggio) e l’idea di vivere, con la scrittura, delle vere e proprie passeggiate sentimentali nel cuore del territorio piemontese, tra Monferrato, Langhe e Roero.
La presentazione del volume si terrà sabato 1° luglio alle 17.00, presso il Museo dell’Apicoltura di Novi Ligure, al Maglietto della frazione Merella. A dialogare insieme all’autrice sarà Andrea Scotto, storico e attivista culturale, che modererà i previsti interventi della presidente del circolo Emiliana Conti e della presidente dell’Associazione Maglietto, Maria Angela Bisio.
Nell’occasione, il Museo dell’Apicoltura ospiterà due esposizioni tematiche, visitabili a partire dalle 15.00. La prima, inerente gli annulli filatelici delle località vinicole del Piemonte. La seconda, invece, verterà sugli stemmi comunali di Piemonte, Liguria e Lombardia raffiguranti api.
Chi è Silvia Perosino
Silvia Perosino, astigiana di 49 anni, è illustratrice e attualmente collabora come tutor con l’Accademia di Belle Arti di Novara. “Colline di carta è la sua prima pubblicazione”. Il volume si articola in sei capitoli dedicati ad altrettante storie nelle quali l’autrice si ritrova a parlare di letture, di territorio, di paesaggio, di artisti. Un piccolo viaggio che copre l’arco di tutte le stagioni e che cerca di esplorare le diverse sfumature del Monferrato.
Il Museo dell’Apicoltura
Il museo del Maglietto è l’unico museo del Piemonte dedicato esclusivamente all’apicoltura. Fondato nel 2016 a seguito della donazione di materiale apistico al Comune di Novi Ligure da parte degli apicoltori locali Amelia e Giacomo Bisio, rappresenta un insieme interessante e completo di oggetti e testimonianze, dove si intrecciano il passato e il presente dell’apicoltura e la sua evoluzione negli ultimi 200 anni.