Novi, in mostra le “Densità fluorescenti” di Alessandro Lupi
Al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure l'esposizione di uno dei maestri dei linguaggi artistici contemporanei
NOVI LIGURE — Alessandro Lupi è un maestro dei linguaggi artistici contemporanei e da sabato 16 settembre sarà protagonista della mostra “Densità Fluorescenti”, al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure (inaugurazione ore 18.00, successivamente la mostra sarà visitabile nei consueti orari del museo). Le sale espositive del museo del ciclismo faranno da palcoscenico a un’esperienza artistica unica nel suo genere tra luci, ombre e sorgenti luminescenti.
L’esposizione, aperta fino al 12 novembre, vuole essere una sorta di compendio dell’artista, in particolare di ciò che riguarda la ricerca su opere da interni: si tratta di sette installazioni da ammirare in penombra e due opere cinetiche che vanno fruite al buio.
Percorso ipnotico
Il centro della ricerca artistica di Alessandro Lupi, genovese di nascita (1975), di stanza a Berlino e attivo sulla scena internazionale, parte dalla luce e si sviluppa attraverso nuove tecniche dove colore, spazio e tempo si fondono dinamicamente. L’uso delle lampade a ultravioletto (Uv) rendono visibili pigmenti fluorescenti di diversi colori e spingono chi guarda ad andare oltre la realtà.
L’evento è un’occasione speciale, poiché l’autore stesso ha concepito la collocazione e l’allestimento dei suoi lavori all’interno del Museo, così come ha ideato per le aree delle terrazze un’installazione site specific.
Il pubblico viene accompagnato in un percorso sinestetico e multisensoriale dove le opere sono state accostate in modo del tutto personale e non cronologico. I lavori sono stati realizzati negli ultimi quindici anni e provengono sia da raccolte private, sia dalla collezione personale dell’artista. Il percorso di visita, immersivo e ipnotico, rapisce lo spettatore sedotto dalle suggestioni delle forme luminose che emergono dall’ombra trasformando la percezione del rapporto tra corpo umano e ambiente circostante.
Chi è Alessandro Lupi
Alessandro Lupi cresce e studia a Genova dove frequenta l’Accademia delle Belle Arti, naturale conseguenza della passione del creare e della curiosità riguardo gli oggetti che lo circondano, sin dalla tenera età. Terminati gli studi, in breve tempo, si possono ammirare le sue installazioni in città italiane ed europee, finché, nel 1999, un invito a un’esposizione alla Kunsthaus Tacheles di Berlino gli fa conoscere una realtà nuova, caratterizzata da maggior libertà del pensiero artistico. E’ nella capitale tedesca, dove tuttora risiede, che Lupi si trasferisce nel 2008.
Espone, tra gli altri, alla Biennale di architettura di Venezia, al Museo degli Uffizi e al Verket Museum di Avesta in Svezia. Nel 2008 durante la Biennale della Havana realizza un’installazione che è stabilmente esposta negli spazi della Esquela Nacional de Bellas Artes. Nel 2010 ha inaugurato una scultura permanente nella Trubar House of Literature, commissionata in occasione della nomina dalla città di Lubiana, in Slovenia, a Capitale mondiale del Libro dell’Unesco.
Il centro della ricerca artistica di Alessandro Lupi parte dalla luce, e si sviluppa con installazioni, e nuove tecniche dove colore, spazio e tempo si fondono dinamicamente. Ogni lavoro nasce come un mondo a sé, tutto si concentra sul concetto di “inversione” cioè sulla possibilità di offrire allo spettatore un punto di vista contrario a quello previsto e prevedibile. Nelle sue opere la dicotomia di situazioni opposte come interno-esterno, libertà-prigionia, vita-morte è annullata dalla percezione quasi contemporanea dei due aspetti, che non privilegia alcuna prevalenza percettiva o gerarchica.
Altri temi ricorrenti nella produzione artistica di Lupi sono l’attenzione all’ambiente circostante e al rapporto tra lo spazio della natura e quello umano, indagati attraverso l’elemento cardine rappresentato dalla luce. I risultati di questo lavoro sono costituiti da installazioni suggestive, che hanno bisogno di spazio, di buio e di luce in maniera alternata e selettiva e talvolta di movimento, al fine di indagare non solo il rapporto dell’uomo con la natura circostante, ma anche con la propria essenza.
La tecnica a ultravioletto
L’attenzione di Alessandro Lupi per i significati reconditi dell’essenza umana viene messa in luce – letteralmente – nelle sue installazioni dall’uso delle lampade a ultravioletto che rendono visibili pigmenti fluorescenti di diversi colori e spingono chi guarda ad andare oltre la realtà immanente.
«Miriadi di fili di poliestere sono dipinti, a uno a uno, con pigmenti fluorescenti e fosforescenti, per poi essere illuminati con lampade di Wood e generare corpi umani tridimensionali, fatti di luce, eterei e trasparenti e spesso cinetici. La forma è luce, interna, e anche se si percepisce una densità fitta, in realtà si tratta di forme fatte per il 95% di vuoto. Ciò mi ha permesso anche di giocare con le forme, potendo aggiungere al loro interno altre forme per ottenere una percezione simultanea, rara in scultura, che in passato era possibile solamente attraverso le apparecchiature radiologiche bidimensionali» spiega l’artista stesso.
Dal punto di vista tecnico, l’artista, nelle proprie opere, utilizza particolari lampade Uv, chiamate Lampade di Wood dal nome dello scienziato statunitense Robert Williams Wood, ovvero sorgenti luminose che emettono radiazioni elettromagnetiche prevalentemente nella gamma degli ultravioletti. In particolare, la radiazione ultravioletta, in fisica, costituisce un intervallo della radiazione elettromagnetica, cioè appartenente allo spettro elettromagnetico, che non è visibile all’occhio umano e costituisce circa il 10% della luce emessa dal sole. In questo caso lampade di Wood sono utilizzate dall’artista per illuminare una particolare tipologia di vernice fluorescente di diverse tonalità, visibile in una condizione di semi-buio per interazione con la sola radiazione Uv.