Bosio, il borgo della val Lemme protagonista alle Giornate Fai
Due giorni di visite speciali per far conoscere il paese, i suoi monumenti e il suo artigianato
BOSIO — Il borgo di Bosio, “paese di uomini liberi”, sarà protagonista delle Giornate Fai d’autunno, il 14 e 15 ottobre prossimi. Sabato mattina e domenica per tutto il giorno, i volontari della delegazione del Fondo Ambiente Italiano di Novi Ligure insieme ai “giovani ciceroni” del liceo Amaldi accompagneranno i visitatori alla scoperta dei monumenti e degli angoli più suggestivi di Bosio.
Nel borgo della val Lemme si metteranno in mostra le eccellenze artigiane presenti nel territorio, come l’officina dei fabbri Sandro e Fausto Cavanna (via Gavi 49) con l’antico maglio ad acqua ancora funzionante. Percorrendo il tragitto a piedi tra le strette vie del nucleo storico si potrà andare alla scoperta delle vecchie botteghe, tra cui il forno Pulini (via Serra 26) che produce dolci di alta qualità e la vera focaccia “stirata”, la bottega alimentare di Gastaldo (via Gavi) ormai eclettico riferimento per i fabbisogni quotidiani della comunità, il laboratorio di produzione del miele di Diego Massa e l’antica Trattoria del Canto con lo storico tavolo del bandito Sante Pollastri.
I monumenti aperti
Quanto ai monumenti, sarà possibile visitare la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Marziano, l’oratorio dell’Annunziata e la casa fortificata in località Spessa.
Spessa nel XV secolo venne fortificata dai genovesi per poi divenire nel XVIII secolo un feudo della famiglia De Ferrari di Genova. Nonostante le trasformazioni di questo sobborgo di origine agricola, nella località sono conservate ancora alcune strutture che ricordano le origini medievali della sua storia. La casa fortificata fu eretta dai genovesi a protezione della via che da San Remigio saliva verso il monte Brisco e confluiva nella strada Ottaggina.
La storia di Bosio
Soggetto al marchesato di Parodi fino al XIII secolo, con la conquista dell’Oltregiogo da parte dei genovesi nel 1202, il borgo di Bosio fu dominato dalla Repubblica ligure fino al 1805. Ma nel XIV secolo Bosio, pur formalmente sotto l’influenza della Repubblica, è contesa anche dal marchese del Monferrato e da Milano. Passato al Piemonte nel 1815, entrò a far parte della provincia di Alessandria nel 1859 e divenne Comune autonomo a partire dal 1948.
Fino ad allora, infatti, era stato soggetto a Parodi. Ma dopo la Liberazione i partigiani bosiesi decisero di avere finalmente la propria “indipendenza”: si recarono al municipio di Parodi per portarsi via, con un gesto simbolico, l’anagrafe con i nomi dei residenti di Bosio e di altre località limitrofe che chiedevano anch’esse l’autonomia (Spessa, Serra, Costa Santo Stefano e Capanne di Marcarolo). Da quell’episodio prese via l’iter legislativo a Roma, concluso tre anni dopo con il decreto presidenziale del 1948 che istituiva il nuovo Comune.