Ex Ilva, l'allarme rosso di Bernabè: «Mancano i soldi per il gas»
ROMA — L’ex Ilva corre il «rischio imminente» di un’interruzione della fornitura di gas. Lo ha detto ieri il presidente…
NOVI LIGURE — Tirava un vento freddo ieri pomeriggio davanti all’ex Ilva, gelido come le prospettive per la fabbrica di Novi Ligure. Davanti ai cancelli, le rsu e i segretari dei sindacati dei metalmeccanici hanno incontrato i lavoratori per ribadire quello che ormai tutti sanno: che il principale gruppo siderurgico italiano sembra non avere prospettive, che il Governo non pare essere in grado di affrontare in maniera risolutiva la vertenza, che la sicurezza e le attività manutentive continuano a diminuire, che il ricorso alla cassa integrazione ormai è strutturale, che la produzione è ridotta ai minimi termini.
Sul piazzale della fabbrica, presente anche il sindaco Rocchino Muliere, i leader provinciali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil (Maurizio Cantello, Salvatore Pafundi e Alberto Pastorello) e i referenti delle rsu Federico Porrata, Moreno Vacchina e Marco Ginanneschi hanno fatto il punto della situazione con i dipendenti.
Domani si va quindi allo sciopero di 24 ore in una situazione tesa. Coinvolti tutti gli stabilimenti di Acciaierie d’Italia i cui lavoratori si incontreranno a Roma, sotto Palazzo Chigi, per chiedere che ci sia davvero un cambio di passo nella governance dell’azienda. Altrimenti il rischio è una lenta agonia, come ha sottolineato anche il presidente di AdI Franco Bernabè.
Ex Ilva, l'allarme rosso di Bernabè: «Mancano i soldi per il gas»
ROMA — L’ex Ilva corre il «rischio imminente» di un’interruzione della fornitura di gas. Lo ha detto ieri il presidente…