Il mondo del sommelier: uno sguardo sulla viticoltura
Bentrovati! La serata del 9 ottobre, presso la sede di AIS Alessandria, si è svolta la seconda lezione del corso di qualificazione professionale per sommelier.
Come detto nel precedente articolo, cercheremo di seguire in questo blog tutte le lezioni per darvi una panoramica completa dei corsi, oltre che suggerirvi degustazioni attraverso il racconto degli assaggi fatti durante le lezioni a scopo didattico. La lezione prevede un approfondimento esaustivo sulla viticoltura, dai metodi di allevamento ai terreni, dal clima all’opera dell’uomo, tutto contribuisce a definire il carattere e la tipologia dei vini.
Relatore della serata il professor Matteo Monchiero, agronomo e docente di patologia della vite nel corso di laurea in viticoltura ed enologia presso l’università di Torino, consulente di diverse aziende e redattore di molte pubblicazioni scientifiche sul tema. La viticoltura rappresenta l’insieme delle tecniche di coltivazione della vite e comprende diversi aspetti fondamentali che vanno tenuti in considerazione già in fase di impianto delle viti, determinanti per la qualità del prodotto (cioè il vino): in primo luogo la posizione del vigneto (regione, altitudine, esposizione) e la composizione del terreno. Entrambi gli aspetti possono influenzare le decisioni riguardo al vitigno da impiantare, e quindi a loro volta determinare o influenzare altri fattori fondamentali per la viticoltura, quali la densità di impianto, la forma di allevamento, i sistemi di potatura. La qualità del vino si determina oramai in vigna molto più che in cantina .
Densità di impianto più elevate e rese più basse, unite ai corretti sistemi di potatura, porteranno ad ottenere mosti più concentrati in sostanze aromatiche e minerali e quindi a vini più caratterizzati dal punto di vista gusto-olfattivo.
Si sono affrontati temi diversi, a partire dalle soluzioni per l’invasione della fillossera che aveva decimato i vigneti europei alla fine dell’800 sino alla crescita degli impianti di agricoltura biologica, i trattamenti e le malattie della vite fino all’incidenza delle condizioni orografiche e climatiche nella definizione degli aromi, creando vini sempre più rappresentativi del territorio in cui insiste il vigneto.
Secondo la programmazione didattica, in questa lezione sono previste degustazioni di 3 vini significativi della regione in cui si tiene il corso. Abbiamo scelto:
- “TUFFO” Gavi del Comune di Gavi DOCG 2022 dell’azienda Morgassi Superiore;
- “SUFRAGIO” Grignolino d’Asti DOC 2022 dell’azienda Stella;
- “LANGHE NEBBIOLO” DOC 2019 prodotto da Malvirà.
Tre espressioni classiche dei numerosi vitigni piemontesi, a partire dal Gavi, fresco e minerale, passando per il Grignolino con una trama tannica suadente e i profumi di frutta rossa sino al più austero Nebbiolo, anima di langa con ottima complessità olfattiva .
Anche oggi il bicchiere è mezzo pieno, ci risentiamo la prossima settimana con il racconto della prima lezione di enologia, salute!