Domenica cambia l’ora: si spostano le lancette un’ora indietro
Fra sabato 28 e domenica 29, per la precisione alle 3 del mattino, "guadagneremo" sessanta minuti in più di sonno. E non solo
ALESSANDRIA – Tutto pronto per il ritorno all’ora solare: nella notte fra sabato 28 e domenica 29, per la precisione alle tre del mattino, dovremo spostare le lancette – frase sempre più metaforica in un mondo dove lo scorrere del tempo è scandito da apparecchiature digitali – indietro nuovamente alle due, guadagnando così un’ora in più di sonno.
Con il passaggio all’ora solare, potremo disporre di sessanta minuti di luce in più al mattino. Che compenseranno l’accorciarsi delle giornate e l’anticipo del calare del buio tipico dell’autunno e dell’inverno. In primavera, più precisamente nella notte tra il 30 e il 31 marzo 2024, verrà compiuto il percorso inverso. E, col ritorno dell’ora legale, le lancette dovranno essere spostate un’ora in avanti.
Una diatriba infinita
La polemica relativa all’utilizzo dell’ora legale – e le battute sul fatto che ormai sia l’ultima cosa legale rimasta in Italia – si trascina stancamente ormai da anni, tanto che persino l’Europa sposta di volta in volta quella che dovrebbe essere la modifica finale senza prendere una posizione decisiva.
Mentre si moltiplicano le evidenze scientifiche che mantenere l’ora legale tutto l’anno sarebbe una scelta più conveniente sia sotto l’aspetto medico che sotto quello economico – con stime di un risparmio oltre i 200 milioni anche prima dei rincari degli ultimi anni – gli ‘aficionados’ al cambio dell’ora minimizzano gli effetti delle alterazioni al ciclo sonno-veglia e ribadiscono l’importanza dell’alternanza fra i due fusi orari. Con loro è d’accordo anche la società italiana di Endocrinologia, che ha rilevato un’incremento dei casi di obesità e diabete fra le persone che vivono nelle fasce a ridosso del fuso orario più occidentale correlate a una media inferiore di ore di sonno.
I consigli degli esperti
Scadendo un po’ nelle frasi fatte da estate, gli esperti danno consigli tanto ovvi quanto tutto sommato innocui: già da un paio di settimane avremmo dovuto incominciare ad anticipare i momenti del sonno e del risveglio per consentire al nostro fisico di adattarsi gradualmente al nuovo ritmo circadiano, ma possiamo comunque aiutare la nostra mente evitando la sera i cibi ricchi di sodio e le bevande con eccitanti o i cibi molto salati ai quali preferire rispettivamente tisane rilassanti e snack dolci.
C’è comunque anche una frangia di dottori che, dovendo scegliere, preferirebbe vivere in un’ora solare perenne che quantomeno dovrebbe essere quella con cui il nostro organismo si è evoluto nel corso degli anni.
Insabbiatura all’italiana
L’obbligo di scelta di uno dei due fusi orari per i Paesi dell’Ue era stato stabilito già dal 2019. E sarebbe dovuto entrare in vigore due anni più tardi: la pandemia di coronavirus ha probabilmente spinto a posticipare la data e al momento tutto sembra sospeso in un limbo.
Curiosamente, però, non è l’Italia la principale protagonista di questo pantano legislativo: la paura che la Gran Bretagna faccia una scelta diversa e che Irlanda e Irlanda del Nord si trovino con due fusi orari differenti sulla linea di confine fa comodo anche a molti altri stati, e permetterà probabilmente a tutti noi di discutere su pro e contro del cambio d’ora ancora per molti anni.