A Novi c’è “L’arte della commedia”, un atto d’amore per il teatro
Scritta nel 1964, l'ambigua opera di Eduardo De Filippo apre la stagione del teatro Marenco di Novi Ligure
NOVI LIGURE — “L’arte della commedia” di Eduardo De Filippo aprirà domani la stagione del teatro Marenco di Novi Ligure. Alle 21.00 di sabato 18 novembre andrà in scena la geniale opera parte dei “giorni dispari”, la raccolta che – da diverse angolazioni – affronta le difficili questioni del vivere quotidiano. Incredibile è la forza e l’attualità del testo che ci porta in maniera diretta a confrontarci con la mortificazione e la censura della cultura.
Scritta nel 1964 – ambigua e allo stesso tempo farsesca – è un’opera poco frequentata, apparentemente meno esplosiva rispetto ai più famosi capolavori. Si tratta invece di un testo magistrale, ampiamente attuale, che porta a confrontarsi con la mortificazione e la censura della cultura.
Tra Stato e teatro
«L’opera ci parla del rapporto contraddittorio tra lo Stato e il teatro, del ruolo dell’arte e degli artisti nella società, ma le domande, i dubbi, le responsabilità e le debolezze che Eduardo De Filippo mette in campo ci riguardano tutti e quel “Teatro” si fa risuonatore del nostro rapporto con il potere e con il bisogno di essere ascoltati e soprattutto riconosciuti», dice il regista Fausto Russo Alesi.
«Venga a teatro signor prefetto! A teatro la suprema verità è stata e sarà sempre la suprema finzione». Tutto parte da qui, da questa frase del capocomico Oreste Campese (interpretato dallo stesso Russo Alesi). Il primo atto dell’opera ruota intorno al confronto tra il capocomico e il prefetto De Caro (Alex Cendron) insieme alla sua spalla, un segretario dal burocratico cinismo (Paolo Zuccari) che formano una perfetta coppia comica. Nel secondo atto invece si moltiplicano le apparizioni, tra farsa, sceneggiata e grottesco.
Il cast
Il cast dello spettacolo è completato da David Meden, Sem Bonventre, Filippo Luna, Gennaro De Sia, Imma Villa, Demian Troiano Hackman e Davide Falbo. Scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca, musiche Giovanni Vitaletti, luci Max Mugnai.