Novi, parco Castello: lavori per 1,9 milioni ma modifiche in vista
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NOVI LIGURE — Un ascensore a cremagliera o una navetta: sono le due ipotesi per risolvere il problema dell’accessibilità al parco Castello di Novi Ligure. Le due proposte sono state illustrate ieri, durante la riunione della commissione Lavori pubblici, da parte del vicesindaco Simone Tedeschi.
L’amministrazione comunale ha escluso la costruzione di un ascensore “a torre” in via Solferino, che sarebbe troppo costoso e impattante. Il nuovo progetto prevede invece un ascensore a cremagliera che salga in diagonale, su una monorotaia che partirebbe dall’area di via Oneto. «Si tratta di una struttura meno dispendiosa da costruire, circa 200 mila euro, e più semplice da manutenere», ha detto Tedeschi.
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Per ora si tratta solo di un’ipotesi. «Prima di proseguire intendiamo incontrare le associazioni dei disabili e le altre associazioni che frequentano il parco, oltre ai promotori della petizione avviata a maggio», ha affermato il vicesindaco.
L’altra possibilità allo studio è quella di un servizio navetta a chiamata, che potrebbe portare al parco le persone con difficoltà di deambulazione. Diversi i vantaggi: Alessandro Reale (20xNovi) ha evidenziato che costerebbe molto meno dell’ascensore diagonale; la navetta inoltre potrebbe essere utilizzata per portare le persone anche in altri punti della città, ha sottolineato il dem Alfredo Lolaico.
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Non mancano però le criticità: «Quanti anziani saranno così “intraprendenti” da prenotare la navetta? – si è chiesto il consigliere Pino Dolcino (Lega) – Rischiamo che il servizio sia un flop». Anche per Paolo Coscia (M5s) la cremagliera favorirebbe maggiormente la fruizione del parco.
Enrica Cattaneo (Pd) ha ricordato che il progetto di riqualificazione del parco prevede rampe pedonali che consentono l’accessibilità a talune categorie di disabili (come i non vedenti). «Ma le previste pendenze dell’8 per cento non sono adeguate per le carrozzelle. La navetta o la cremagliera quindi diventano indispensabili».
Marco Bertoli (FdI) ha pragmaticamente messo l’accento sulla questione della gestione: «Non possiamo costruire opere pubbliche senza sapere come mantenerle, perché generiamo solo debiti per la collettività. La cremagliera porterà solo grane e costi. Meglio quindi la navetta. A prescindere, però, dobbiamo capire cosa si vuole fare del parco Castello e chi si occuperà del controllo, della cura e della manutenzione dell’area. Altrimenti diventerà preda dei vandali».
Insomma, il dibattito sul futuro del principale polmone verde di Novi Ligure è appena all’inizio.
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