Eccidio di Cefalonia, Novi lo ricorda con lo storico Gianni Oliva
Commemorazione al monumento della Divisione Acqui realizzato da Giuseppe Ansaldi e poi un convegno
NOVI LIGURE — Ottant’anni fa a Cefalonia si compiva l’eccidio di migliaia di militari italiani da parte delle truppe tedesche. In occasione dell’anniversario, il Comune di Novi Ligure ha organizzato una manifestazione di commemorazione che si terrà giovedì 7 dicembre.
Il programma inizierà alle 9.00 con il raduno in via Garibaldi davanti al monumento dedicato ai Caduti di Cefalonia, realizzato da Giuseppe Ansaldi a ricordo del sacrificio della Divisione Acqui. Dopo l’alzabandiera e l’onore ai caduti, porterà i suoi saluti il sindaco Rocchino Muliere.
Le celebrazioni continuano alle 10.00 presso la biblioteca di via Marconi 66 il teatro Giacometti, dove il professor Gianni Oliva terrà un incontro, dedicato in particolare alle scuole cittadine, dal titolo “L’armistizio dell’8 settembre e l’eccidio di Cefalonia ottant’anni dopo”.
Giuseppe Ansaldi, testimone degli eventi
Giuseppe Ansaldi è scomparso nel 2012 all’età di novant’anni. Era uno dei pochi sopravvissuti all’eccidio di Cefalonia. Per tutta la vita aveva cercato giustizia contro i crimini di guerra perpetrati dai nazisti nell’isola greca. Un anno prima aveva ricevuto dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una medaglia e un encomio per il servizio prestato alla patria durante la Seconda guerra mondiale.
L’eccidio di Cefalonia
L’eccidio di Cefalonia è una delle pagine più tragiche della storia d’Italia. All’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943, la divisione Acqui, di stanza sull’isola greca, rifiutò di arrendersi ai tedeschi. Nei giorni successivi, i soldati italiani furono massacrati dai nazisti, che non fecero prigionieri.
La tragedia di Cefalonia ebbe inizio il 14 settembre 1943, quando il generale tedesco Hubert Lanz intimò alla divisione Acqui di arrendersi. Il generale Antonio Gandin rifiutò categoricamente.
I tedeschi, quindi, aprirono le ostilità. Nei giorni successivi, le truppe italiane, inferiori per armamento e prive di protezione aerea, opposero una strenua resistenza. Tuttavia, dopo una settimana di combattimenti, i soldati italiani furono costretti ad arrendersi. Una volta disarmati, quasi tutti vennero uccisi. I pochi prigionieri superstiti vennero imbarcati e inviati sul continente. Le navi che li trasportavano, però, vennero affondate. Complessivamente perirono tra i 3.500 e i 5 mila italiani.
Chi è Gianni Oliva
Gianni Oliva, storico e giornalista, è uno dei più importanti studiosi del Novecento italiano. Le sue opere hanno contribuito a ricostruire la storia di un periodo complesso e drammatico. Oliva si è spesso concentrato su temi come la Seconda guerra mondiale, la Resistenza e la guerra civile italiana, il fascismo e la ricostruzione. I suoi libri sono apprezzati per l’accuratezza storica, la chiarezza espositiva e la capacità di coinvolgere il lettore.