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NOVI LIGURE — Un monologo per raccontare la vita di don Pino Puglisi, il sacerdote che lottava contro la mafia: lo porterà in scena Christian Di Domenico, mercoledì 13 dicembre al teatro Giacometti di Novi Ligure (ore 21.00).
Il 15 settembre 1993, giorno del suo 56esimo compleanno, don Pino Puglisi fu ucciso con un colpo di pistola alla nuca perché, sottraendo i bambini alla strada, li sottraeva al reclutamento della mafia.
Christian Di Domenico, autore e attore di “U Parrinu” (in siciliano: il prete), ha conosciuto personalmente don Pino grazie a sua madre, siciliana, che l’ha avuto come guida spirituale, confessore, insegnante di religione e, infine, amico, fin dai tempi del collegio. È stato lo stesso don Pino a sposare i genitori di Christian. Quando aveva qualche giorno libero, don Pino lo trascorreva con la famiglia dello stesso Christian. È un ricordo che si snoda tra cronaca, politica ed esperienze personali.
Con questo spettacolo teatrale Christian Di Domenico ci racconta pertanto di don Pino, dell’amico di famiglia, dell’uomo di Chiesa, del maestro di scuola. Che aveva imparato a perdonare, in punto di morte, la violenza di chi ne era incapace e già gli puntava la pistola alla nuca. Ed era sicuro che il perdono, con l’esempio e il racconto, potesse essere insegnato.
Il monologo di Christian Di Domenico inizia sul mare, su una scogliera precisamente; un ricordo di quella prima giornata di mare passata coi bambini “du parrinu strano”, che indossava i calzoni. In quel luogo Christian, siciliano di origine ma milanese di fatto, fa esperienza dell’onore dei mafiosi, obbligati sin da piccoli a non chiedere mai scusa a nessuno.
Ingresso a offerta libera per sostenere le attività di Cascina Saetta, il primo bene confiscato alla mafia in provincia di Alessandria.
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Pino Puglisi nasce a Palermo nel 1937 e viene ordinato nel 1960. Sin dai primi anni di sacerdozio, don Puglisi si dedica ai giovani, soprattutto quelli dei quartieri popolari di Palermo. Nel 1970 viene nominato parroco di Godrano, un piccolo paese della provincia palermitana che in quegli anni è coinvolto in una lotta tra due famiglie mafiose. Grazie al suo impegno evangelico e sociale, don Puglisi riesce a far ritornare la pace nel paese.
Nel 1978 don Puglisi viene nominato parroco della parrocchia di San Gaetano, nel quartiere Brancaccio a Palermo, un’area periferica e degradata della città. In questo quartiere, don Puglisi continua la sua opera di educatore e di promotore sociale.
Don Puglisi fonda il “Centro Padre Nostro”, un’associazione che si occupa di educazione e di inserimento lavorativo dei giovani. L’impegno di don Puglisi suscita l’ostilità dei mafiosi di Brancaccio, che nel 1993 lo uccidono. L’assassinio di don Puglisi suscita un’ondata di indignazione in Italia e nel mondo. Nel 2013 don Puglisi viene beatificato da Papa Francesco.
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