Ex Ilva, la Regione batte un colpo: «Lavorare con Puglia e Liguria»
TORINO — La Regione Piemonte batte un colpo sull’ex Ilva. Questa mattina il governatore Alberto Cirio – insieme agli assessori…
ROMA — Il governo assuma il controllo dell’ex Ilva, tagli fuori Arcelor Mittal e cerchi un nuovo partner industriale per il rilancio di Acciaierie d’Italia. È la richiesta che per l’ennesima volta i sindacati hanno presentato ieri al Governo, durante una conferenza stampa convocata proprio di fronte a Palazzo Chigi.
L’iniziativa di Fiom, Fim e Uilm arriva in vista del confronto convocato dalla premier Giorgia Meloni per il 20 dicembre prossimo. Il 22 dicembre si svolgerà invece l’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia. Dopo tre rinvii consecutivi, dovrebbe trattarsi dell’appuntamento decisivo. Il gruppo siderurgico ha bisogno di un’iniezione di liquidità, ma Arcelor Mittal non ha intenzione di mettere mano al portafoglio e l’azienda pubblica Invitalia, socia al 38 per cento, attende le decisioni dell’esecutivo.
«Il 20 dicembre il Governo ci deve dire qual è la proposta che hanno messo in piedi per salvaguardare 20 mila posti di lavoro, l’ambiente e la produzione di acciaio», ha detto Rocco Palombella, leader dei metalmeccanici Uil. «Non può continuare a prendere tempo. La verità è che ogni governo ha pensato che la questione sarebbe stata risolta dal governo successivo. E così siamo arrivati a oggi». Peraltro, la multinazionale dell’acciaio che macina miliardi di dollari di fatturato, in Italia non ha brillato nei suoi quattro anni di gestione dell’ex Ilva: «Non c’è stato un anno senza l’utilizzo della cassa integrazione e con livelli produttivi minimi», ha ricordato Palombella.
I sindacati sono pronti alla mobilitazione permanente. «Se le risposte non arrivano rimarremo qua a palazzo Chigi», ammonisce il numero uno della Fiom, Michele De Palma. «La decisione è solo politica e il Governo ha la responsabilità di prenderla».
Per Roberto Benaglia della Fim «siamo di fronte a una sola grande necessità: salvare Acciaierie d’Italia. Lo Stato prenda il controllo della società, metta manager capaci e risorse per rilanciare gli impianti e, infine, trovi nuovi soggetti privati con cui costruire il futuro del gruppo ex Ilva».
Sempre ieri, a Torino si è svolto l’incontro tra il governatore Alberto Cirio, gli amministratori locali delle città dove hanno sede gli stabilimenti di Acciaierie d’Italia e i sindacati. Fiom, Fim e Uilm hanno chiesto «che la Regione si impegni in tutti i modi per dare forza alla vertenza di carattere nazionale».
In particolare, i rappresentanti dei lavoratori hanno sottolineato che serve «un’attenta vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro». I sindacati delle tute blu hanno ribadito che «se si vuole dare un futuro ad Acciaierie d’Italia la scelta obbligata è quella di un immediato cambio di governance e di gestione del gruppo».
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