Bus Company taglia tre corse. Proteste e appelli dei lavoratori
Una lettera racconta i disagi in arrivo sulle tratte 21 Acqui-Spinetta, 58 Arquata-Spinetta e 63 Novi-Capriata e Ovada
ALESSANDRIA – Trasporti pubblici, pubblichiamo la lettera di un lettore. Che segnala un problema. Relativo alle linee di Bus Company sul territorio provinciale.
“In un periodo storico in cui cresce la consapevolezza sui problemi di inquinamento e di abuso delle risorse naturali. E in cui tutto il mondo sta cercando di risolvere problematiche connesse a queste tematiche. – scrive – La compagnia di servizi privati Bus Company decide di sopprimere tre linee di autobus”.
Bus Company e le linee ‘contestate’
Il lettore prosegue. “Nello specifico si tratta della linea 21 che fa la tratta Acqui Terme-Spinetta Marengo. Della linea 58 che fa la tratta Arquata Scrivia-Spinetta Marengo. E di tutte le corse della linea 63 in servizio tra Novi Ligure e Capriata fino alla Saiwa e Novi Ligure-Ovada“.
“Il provvedimento – aggiunge – è stato concordato con l’Agenzia per la Mobilità Piemontese. Come appreso da comunicazione ufficiale del 13 dicembre 2023. E come pubblicato sul sito aziendale. Questo a causa di un ‘ridottissimo’ numero di utenti. Ma i lavoratori che usufruiscono, pagando, di questo servizio chiedono che non venga soppresso. In quanto essenziale per recarsi al lavoro”.
Le richieste degli utenti
La lettera va avanti. “Chiediamo che l’Agenzia per la Mobilità Piemontese venga incontro a Bus Company. O che concordi una situazione per agevolare le tariffe che attualmente non sono assolutamente economiche. E questo può essere anche una delle motivazioni del “ridottissimo” numero di utenti. Le persone che fino ad oggi hanno usufruito di questo servizio lo fanno per svariati motivi. Tra cui la l’impossibilità di avere un’auto dedicata agli spostamenti per il lavoro. Oppure ottimizzare l’organizzazione famigliare e la convinzione che sia una buona pratica per ridurre l’inquinamento e le emissioni di Co2″.
“Si chiede quindi che si apra un dibattito e si cerchi di trovare una soluzione. In modo da permettere ai lavoratori di poter raggiungere il loro posto di lavoro. Non costringendo le famiglie a dover avere due macchine. O addirittura, per chi non può permetterselo, perdere il posto“.
“Pensiamo – è la conclusione – che sia il minimo cercare di trovare una soluzione. Per quanti pochi o pochissimi siano gli utenti di tali servizi. E siamo certi che rivedendo i costi probabilmente anche gli utenti stessi aumenteranno”.
Solidarietà tra pendolari
Ai viaggiatori arriva la solidarietà di un altro pendolare, Matteo Philippe. Che da settimane segnala ritardi e problemi dei collegamenti ferroviari per Alessandria da Casale.
“Vorrei esprimere agli studenti e lavoratori che prendevano quegli autobus massima e più sincera solidarietà. Io e tutti i pendolari casalesi conosciamo bene quel brutto clima di incertezza che si crea in queste situazioni. Il mio auspicio è che l’Amp decida di agevolare le tariffe. Per rendere più appetibile l’utilizzo di questi autobus. E speriamo che la politica si interessi veramente al tema del trasporto pubblico”.
Basta supercazzole, siamo nel 2023: la mobilità sostenibile deve diventare realtà.