Gestione Acqua perde con Reti Idriche e Belforte. Attacco Lega
La sentenza del Tribunale di Alessandria dà torto alla società novese. Le altre due aziende non devono soldi. Le parole del capogruppo del Carroccio, Perocchio
ALESSANDRIA – Amag Reti Idriche e Comuni Riuniti Belforte vincono in tribunale. Nulla, secondo il giudice Antonella Dragotto, devono a Gestione Acqua Spa.
Che, al contrario, aveva intentato causa chiedendo un risarcimento di 2.373.793 euro a Reti Idriche e di 47.908 euro a Comuni Riuniti. Oggetto: una presunta “perequazione” fra le società che gestiscono le reti idriche nel nostro bacino (Ato6).
La sentenza esplicita che “nulla è dovuto da Amag Reti Idriche e Comuni Riuniti Belforte Monferrato a Gestione Acqua”. E “rigetta la domanda di risarcimento per danno d’immagine”. Rigetta “le domande riconvenzionali proposte da Gestione Acqua”. E condanna “Gestione Acqua Spa a rifondere ad Amag Reti Idriche le spese di lite. Che liquida in 1.686 euro per esborsi e in 29.812,32 euro per compensi“. Allo stesso modo, condanna “Gestione Acqua Spa a rifondere a Comuni Riuniti Belforte Monferrato le spese di lite. Che liquida in 518 euro per esborsi e in 11.268 euro per compensi“.
Amag Reti Idriche e Gestione Acqua, Perocchio (Lega) attacca
Sul caso, il capogruppo della Lega a Novi Ligure, Giacomo Perocchio, va all’attacco.
“Da ormai circa 3 anni a Novi c’è un’accesa discussione su un credito che Gestione Acqua vanterebbe nei confronti di Amag Reti Idriche e di Comuni Riuniti Belforte Srl. – dice – La richiesta di Gestione Acqua si basa su una presunta “perequazione” fra le società che gestiscono le reti idriche nel nostro bacino (Ato6)”.
“Per il Pd novese, il fatto che Amag Reti Idriche e Comuni Riuniti Belforte avevano un debito nei confronti di Acos è sempre stato un dogma. Ed è stato ripetuto fino alla nausea. Illustri esponenti della Sinistra locale, l’attuale sindaco Muliere ed ex dirigenti di Acoshanno rilasciato interviste e scritto numerosi articoli in merito. Sempre supportando la solita tesi”.
Perocchio ricorda che “non solo dal Pd, ma anche da altri politici locali sono state rilasciate con molta superficialità dichiarazioni spesso bellicose. Del tipo ‘Vogliamo i 2 milioni che ci deve Amag’ o ‘Sono 2 milioni dei novesi’. Probabilmente queste persone non hanno mai saputo esattamente neanche di cosa stessero parlando. Ed erano imboccati da altri personaggi che, pur trovandosi nelle retrovie, avevano parecchio interesse nel far deflagrare la situazione politica locale”.
“Noi attaccati”
“Ricordo benissimo – aggiunge l’esponente del Carroccio – le reazioni e gli attacchi ricevuti. Quando provai a dire che forse questa ‘perequazione’, con un passaggio di liquidità tra aziende, non era così fondata. E che sarebbe stato meglio uscire da una visione puramente privatistica e aziendalistica per la gestione di uno dei beni pubblici più importanti come è l’acqua”.
“Neanche a dirlo: la Lega novese fu pesantemente accusata di subalternità nei confronti di Alessandria. La storia è più che nota. Le aziende si trovarono così a dover risolvere la questione in tribunale. E in questi anni a Novi si è sempre parlato di ‘vittoria certa’ riguardo a questo credito”.
“Io – sottolinea Perocchio – invece qualche dubbio non l’ho mai nascosto. E l’ho anche espresso negli ultimi Consigli comunali, tra l’incredulità di buona parte del resto dell’Assemblea. La domanda che mi è sempre sorta più spontanea è stata questa: perché l’establishment di Acos ritiene così vitale la questione? Tanto da aver pesantemente manipolato negli anni il dibattito politico? Forse lo scopriremo all’approvazione del prossimo Bilancio di Gestione Acqua..”.
“Sentenza chiara”
Ora siamo al dunque: “Alcuni giorni fa è uscita la sentenza. Chiarissima – esplicita il capogruppo della Lega – Gestione Acqua non deve un euro sia ad Amag reti Idriche che a Comuni Riuniti Belforte. E in più è stata condannata a pagare interamente tutte le spese legali e processuali. Una bella botta! Alla faccia del dogma del Pd novese sul ‘credito certo che ci deve Alessandria’. Quindi gli esponenti di Amag Reti Idriche e quelli di Comuni Riuniti Belforte, dipinti da parte della politica novese come approfittatori, avevano ragione a dire che la perequazione non esisteva. E che non era prevista in nessun contratto”.
“Prima di tutto mi aspetto che il presidente di Gestione Acqua Stefano Gabriele venga a relazionare in maniera approfondita in Consiglio comunale. La preoccupazione principale è che i tanti mutui e i finanziamenti ottenuti facendosi forza di questo presunto credito possano essere rivisti dalle banche dopo la sentenza”.
“Poi però che fare? – si domanda Perocchio – Premesso che in Gestione Acqua ci saranno ripercussioni, ora vogliamo continuare con la guerra campanilistica o avere una visione più ampia? Io credo che la nuova sfida, se non si vuole lasciare in mano solamente ai privati e a Società quotate in Borsa la gestione della risorsa idrica, sia iniziare a pensare a un gestore veramente unico. Un gestore pubblico al 100%, un gestore dei Comuni e dei cittadini”.
“Chi vuole la guerra tra i Comuni e le Società – conclude – non può che provocare un danno agli utenti. Che rischia di ripercuotersi sui cittadini sia in termini di qualità del servizio che di aumento della tariffa. L’obiettivo deve essere garantire il servizio universalmente sul nostro territorio mantenendo una tariffa adeguata. Chi ha pensato di gestire le reti idriche per fare profitto fa parte del passato. Credo che questa storia debba servire di lezione a molti: l’acqua è un bene irrinunciabile, l’acqua è vita. E sull’acqua non si fanno speculazioni“.
“Ps – ammonisce l’esponente del Carroccio – Lo ricordo ancora una volta ai fautori della cattiva politica: l’acqua è un bene pubblico di tutti i cittadini, non una materia sulla quale lucrare“.