Mario Giardi e il Judo Ginnic Club Valenza
Storie e personaggi della Città del Gioiello
VALENZA – Questa è una storia che viene da lontano. Nel 1955, un quindicenne alessandrino doc, Mario Giardi, iniziava a praticare judo sul tatami della piccola palestra dell’Astoria Judo Alessandria, in pieno centro storico, in via Guasco ad Alessandria. All’epoca, in Italia questa disciplina contava un numero ancora ristretto di praticanti, ma Giardi, che sa dove vuole arrivare, fin da subito, ha una missione: conquistare la cintura nera e gareggiare. Agli amici raccontava di essere un judoka e questi sovente gli chiedevano che razza di sport fosse, tanto era di nicchia e sconosciuta questa disciplina sportiva all’epoca in quei tempi. È allievo del maestro Sugiyama e sarà il primo a indossare la cintura nera agonistica nella provincia di Alessandria nel 1968. È innamorato di questo sport al punto di farne una ragione di vita.
L’attività lavorativa orafa porta Giardi a Valenza. Pur risiedendo in Alessandria – lo farà per tutta la vita – la città orafa lo attira anche per trasmettere la sua passione sportiva e, con le sue grandi doti d’istruttore, di animatore e di organizzatore, nel 1971, con un impavido gruppo di amici locali, fonda lo Judo Ginnic Club Valenza in una piccola palestra in piazza Gramsci, sotto il Bar Achille; presidente della neonata società sportiva è Mario Vignolo e vice presidente è Angelo Bonafede.
È una cantina più che una palestra, il luogo in cui comincia la storia del Judo a Valenza, un grande viaggio che continuerà senza fine con immani fatiche. Piano piano, il maestro “Roccia” (Giardi) la rende accogliente, attrezzata, organizzata e ben frequentata: sport e il dono più grande, come si usa dire oggi, l’aggregazione sociale. Qui, una sera, entra anche un giovane di Novi accompagnato dal padre: è Luigi Guido. Il maestro, che ha fiuto, impiega poco a capire che il ragazzo ha talento e anche in abbondanza. L’allievo, infatti, crescerà, vincerà e parteciperà alle Olimpiadi di Barcellona, Atlanta e Sydney.
I corsi sono così affollati che la palestra diventa stretta per ospitare tutti i ragazzi iscritti e, all’inizio degli anni Novanta, il maestro decide di cambiare casa, trasferendosi in un centro sportivo prefabbricato in via Michelangelo 3; qui viene praticato sempre molto judo, ma anche altre arti marziali – taekwondo, aikido e karate – ospitando i migliori tecnici.
Ma Giardi non si ferma mai e, prima di preparare la torta con le trenta candeline, si preoccupa di un progetto per raddoppiare la palestra all’inizio del nuovo millennio. Infatti, con ferrea determinazione, dal 2002-2003, l’impianto diventa un nuovo grandioso centro polisportivo coperto autofinanziato. Il nuovo edificio, con una superficie complessiva di 400 metri quadrati è collegato alla palestra già in funzione con tanti corner separati per svolgere in contemporanea più corsi di discipline diverse: ginnastica, fitness, karate, aikido, ecc.
La ditta Judo Ginnic Club Valenza, che diventerà un’associazione sportiva dilettantistica iscritta alla FIJLKAM, è sempre più una scoppiettante fucina di campioni di altissimo livello. Il suo condottiero, Giardi, mantiene da tempo rapporti con molti club stranieri per il trofeo annuale Città di Valenza, ospita squadre di atleti e tecnici che sono diventati amici speciali; vengono da ogni paese europeo, soprattutto dalla Polonia, dalla Romania e dalla Bulgaria, e in una edizione è arrivata anche la selezione della federazione russa. Giardi viaggia per tutto il vecchio continente con un mezzo a nove posti dove entrano i suoi ragazzi, i materassini, i borsoni e, soprattutto, i sogni di giovanissimi judoka, assistiti in tutto, che in gara daranno tutto.
In quasi mezzo secolo, gli insegnamenti del coach produrranno più di 50 cinture nere e moltissimi judoka che hanno fatto la storia nazionale della disciplina.
Grazie alle eccezionali capacità organizzative di Giardi, il prestigioso Trofeo Città di Valenza, nato nel 1973 come interregionale e dal 1975 diventato internazionale, ha portato ogni anno i più forti judoka mondiali sul tatami del palasport valenzano, diventando uno dei più importanti trofei di judo del Paese. Ideatore della gara, Giardi, ha seguito personalmente le quaranta edizioni di questa ribalta di prestigio che si sono svolte, facendo arrivare le migliori squadre di tutta Europa nella Città dell’Oro.
Purtroppo, sarà il Covid a troncare la vita di questo emblema del judo, uno dei pionieri e dei simboli di questa nota disciplina orientale. Mario Giardi muore il 23 novembre 2020, all’età di 80 anni, all’ospedale di Alessandria, dove era ricoverato da quasi un mese.
È un uomo che appartiene alla storia di Valenza; incapace di sentimenti negativi, sapeva infondere significato e amore per lo sport, diceva che la gioia più grande era quella di vedere combattere i figli e i nipoti dei suoi primi atleti.
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