Ad Arquata c’è la “Morte Rossa” di Poe: il mondo dopo la pandemia

ARQUATA SCRIVIA — Questa sera, venerdì 19 gennaio alle 21.00, appuntamento con il mito di Edgar Allan Poe, che rivive sul palco del teatro della Juta ad Arquata Scrivia con “La maschera della morte rossa”. Il testo di Poe, scritto nel 1842, è stato liberamente adattato da Simone Corso.

“Morte rossa”, la trama

Nel racconto, durante una pandemia, il principe Prospero passa cinque mesi di quarantena dentro la sua dimora, attorniato da amici e cortigiani, organizzando feste e banchetti, incurante della popolazione che giorno dopo giorno combatte contro la pestilenza. La Morte Rossa però, “fatta carne”, si presenta da Prospero decisa a uccidere tutti gli astanti.

Prospero è investito della responsabilità di essere re di un popolo che muore fuori dalle mura della sua roccaforte, schiacciato tra il ricordo del passato e il sogno del futuro da costruire dopo la quarantena. La sua tragedia si consuma proprio tra questi due poli, rappresentati dialetticamente dai personaggi di Laumone e Diana.

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Un’opera quanto mai attuale

Da questa storia prende le mosse lo spettacolo, che tenta quindi di tradurre l’opera di Poe nel dramma di questo tempo: immaginare un domani diverso dopo i giorni tetri della pandemia è necessità, ma ciò richiede anche di «vedere il mondo per com’è e amarlo».

In scena Carmelo Crisafulli, Giuditta Pascucci e Claudio Pellegrini. Dramaturg Jovana Malinaric. Lo spettacolo rientra nella stagione teatrale dell’associazione Commedia Community, sostenuta da Fondazione Piemonte dal Vivo, Fondazione Crt, Regione Piemonte, Comuni di Gavi e Arquata Scrivia. Biglietti da 8 a 12 euro. Info e prenotazioni 345 0604219.