Arquata, Officine Mak riqualificherà l'area della ex Cementir
ARQUATA SCRIVIA — Officine Mak, una società specializzata nella rigenerazione urbana e riqualificazione di grandi aree dismesse, ha acquisito ieri…
ARQUATA SCRIVIA — Alla ex Cementir di Arquata Scrivia sorgerà probabilmente un impianto per la logistica. Non una struttura su vasta scala come l’interporto di Rivalta Scrivia, ma semmai magazzini in cui verranno effettuate anche lavorazioni, con un maggiore impatto occupazionale. Ad esempio operazioni di assemblaggio, confezionamento e così via.
«Avremo un quadro ufficiale quando incontreremo i rappresentanti di Officina Mak, l’azienda che ha acquisito l’area. È un risultato ottenuto anche grazie all’inserimento del territorio di Arquata Scrivia nel novero delle Zls, le zone logistiche semplificate istituite con il cosiddetto Decreto Genova», commenta il sindaco Alberto Basso.
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Arquata, Officine Mak riqualificherà l'area della ex Cementir
ARQUATA SCRIVIA — Officine Mak, una società specializzata nella rigenerazione urbana e riqualificazione di grandi aree dismesse, ha acquisito ieri…
Il cementificio di Arquata Scrivia venne inaugurato il 10 novembre del 1959: era lo stabilimento di quel tipo più moderno in Italia. A costruirlo era stata la Cementir, società fondata nel 1947 dall’Iri, l’Istituto nazionale per la ricostruzione industriale. Durante la stagione delle privatizzazioni, la società fu una delle prime a essere cedute. Nel 1992 infatti Cementir passò al gruppo Caltagirone, che negli anni Duemila fa shopping all’estero acquisendo stabilimenti in Turchia, Danimarca, Stati Uniti e Belgio.
Nel 2018 Caltagirone lasciò il business del cemento in Italia e cedette tutti i suoi impianti al gruppo Hc Heidelberg Cement, un colosso che, prima della pandemia, poteva vantare un giro d’affari di 15 miliardi di euro. Il centro di macinazione di Arquata venne acquisito da Italcementi, che a sua volta fa parte di Hc e che possiede un altro stabilimento a Novi Ligure.
E arriviamo alla storia recente: a metà 2019 il sito di Arquata passò nuovamente di mano e venne rilevato da Buzzi Unicem, società con sede a Casale Monferrato. L’azienda pare molto interessata alla fabbrica, ma nel giro di poco cambia tutto. Il mercato nazionale passa da quasi 47 milioni di tonnellate di produzione nel 2006 a 19 milioni di tonnellate nel 2019, e chiude il 2020 a circa 17 milioni di tonnellate di produzione. Numeri troppo bassi, secondo l’azienda, per tenere in piedi anche la fabbrica di Arquata, che chiude nel giugno 2022. I cantieri del Terzo Valico e il Bonus 110 a quanto pare non sono bastati.