Bosco Marengo, allagata l’area “idonea” al sito nucleare

Il Comitato del No: "Un'altra prova che non può essere realizzato qui il deposito nazionale delle scorie"

BOSCO MARENGO – Allagata l’area giudicata “idonea” ad ospitare il deposito nazionale di rifiuti nucleari, tra Bosco Marengo e Novi Ligure.

Il comitato ‘Bosco libero dal nucleare’ non manca di farlo sapere: “Non è la prima volta che succede, immaginiamoci quanti problemi ci potrebbero essere qualora questa zona venisse scelta come sito per accogliere le scorie radioattive” dicono i portavoce della protesta. Che tornano a evidenziare come le falde acquifere che approvvigionano il paese sono a ridotta profondità.

La zona allagata (e il sindaco)

Il fatto che la zona sia facilmente allagabile (nei pressi ci sono le Cascine Laghi…) è stato sottolineato anche in una delle relazioni presentate a Sogin, che ha incluso quella tra Bosco Marengo e Novi Ligure fra le 51 aree idonee, in tutta Italia, a ospitare il deposito.

Nella nostra provincia sono 5 quelle “promosse”. Inevitabile la protesta di sindaci e popolazione. Venerdì 1 marzo (ore 21, Laboratorio sociale di Alessandria in via Piave) si terrà il primo di 13 incontri pubblici propedeutici alla manifestazione di protesta in programma per sabato 6 aprile, nel capoluogo.

A Bosco Marengo, l’assemblea è prevista per il 16 marzo alle ore 10, nel complesso monumentale di Santa Croce. In quell’occasione, il sindaco Gianfranco Gazzaniga, battagliero fin dalla prima ora, esporrà ancor auna volta le ragione del No: “Sarà un’ulteriore momento per spiegare cosa ci induce a dire che il Piemonte non è idoneo. Per quanto riguarda il mio paese, una delle due zone individuate dalla precedente Carta è stata esclusa, ne resta una, ovvero quella verso Novi, che è andata a bagno con la pioggia di queste ore. Naturalmente, le perplessità del Comitato sono anche le mie. Lavoriamo di comune accordo per la difesa del territorio”.

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