Pagliero: «Colesterolo? Servono comunicazione corretta e adeguata prevenzione»
Intervista al dottor Markus Pagliero, medico di medicina generale del distretto di Valenza
ALESSANDRIA – Mantenere sotto controllo il colesterolo è fattore fondamentale per la salute cardiovascolare di ognuno di noi, ma spesso le persone non hanno sufficiente conoscenza di quanto importante sia la prevenzione, anche in questo caso. Proviamo a fare chiarezza con il dottor Markus Pagliero, medico di Medicina generale del distretto di Valenza, che esercita a San Salvatore.
Dottor Pagliero, da dove cominciamo?
Il punto di partenza è banale, ma allo stesso tempo significativo: si sente spesso parlare di colesterolo, però se chiedo a un mio paziente di che cosa si tratta, nella migliore delle ipotesi mi verrà fornita una risposta ‘da vocabolario’. E cioè che il colesterolo è un grasso.
Invece lo scenario è ben più complesso…
Assolutamente sì. Per esempio, che cosa significa colesterolo buono oppure cattivo? E cosa si intende per corretta prevenzione? Cosa sono i trigliceridi? Domande che necessitano di risposte articolate.
In molti credono che per tenere sotto controllo il colesterolo sia sufficiente adottare uno stile di vita sano, curando l’alimentazione. È davvero così?
No, ci sono diversi fattori che incidono e che sono elementi di rischio. Come stress, genetica, sedentarietà, fumo..
Quali differenze esistono tra il colesterolo buono e quello cattivo?
Le faccio un esempio. L’hdl, comunemente definito colesterolo buono, è una sorta di grosso furgone che rimuove i grassi dal corpo degradandoli nel fegato tramite i sali biliari. Quello cattivo, invece, nominato ldl, trasporta colesterolo in eccesso dal fegato alle cellule del corpo. Si tratta di piccole quantità che aderiscono alle pareti, riducendo il calibro dell’arteria.
È evidente quale sia la tipologia più pericolosa…
Bisogna dare molta importanza al colesterolo cattivo, che fino a poco tempo fa era considerato soltanto un fattore di rischio, ma che invece rappresenta a tutti gli effetti la causa vera e propria, in quanto contribuisce alla formazione della placca e all’occlusione delle arterie.
Qual è il rischio?
Di dover fare i conti, se non si interviene, con criticità cardiovascolari. Parlerei di certezza, non più di rischio.
A suo parere, perché nei pazienti non c’è un’adeguata preparazione in materia?
Perché manca una cultura e perché la maggior parte delle persone vogliono un medico che sia efficiente, anziché efficace. La differenza è sottile, ma sostanziale.
Ci aiuta a comprenderla?
Un medico efficiente è quello che si limita a stabilire la diagnosi e a indicare la terapia. Quello efficace compie un passo successivo: spiega le motivazioni del perché, per esempio, si deve seguire una determinata cura, sui rischi che si corrono, su quali sono le conseguenze e su quanto è importante la prevenzione. La soluzione ottimale sarebbe un connubio tra le due tipologie, un giusto equilibrio per avere un’aderenza ottimale.
Che cosa si può fare per creare una cultura?
Parlare, spiegare. Non è semplice, ci vuole tempo, ma è un passaggio determinante se vogliamo sperare in un cambio di mentalità. La comunicazione è fondamentale.
Qual è la terapia per abbassare il colesterolo?
Integratori e farmaci, a seconda dell’obiettivo da raggiungere, la cui individuazione spetta al medico. Oltre alla modificazione dello stile di vita, che però da solo potrebbe non bastare. Le soluzioni ‘fai da te’ sono assolutamente da evitare.
Il colesterolo è un problema ‘anagrafico’? I giovani ne sono esclusi?
Recenti studi indicano che anche in età adolescenziale possono emergere percentuali di ldl elevate. In questi casi, ovviamente, non si ricorrerà al farmaco, ma servirà adottare uno stile di vita più adeguato. È il concetto di prevenzione primaria, che fa la differenza. Anche qui, è questione di comunicazione.
Chi è: la scheda
Classe 1980, il dottor Markus Pagliero è nato a Surabaya, in Indonesia, Paese che ha lasciato molto presto per trasferirsi in Italia, a Torino. Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Torino, con successiva specializzazione conseguita in Scozia, attualmente vive ad Alessandria e dal 2016 è medico di medicina generale a San Salvatore. È consigliere della Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale.