Fotovoltaico, in arrivo un'altra mega centrale da 68 ettari
POZZOLO FORMIGARO — Un’altra maxi centrale fotovoltaica è in progetto a Pozzolo Formigaro. Il ministero dell’Ambiente ha dato il via…
NOVI LIGURE — Alessandro Reale è capogruppo della lista civica 20xNovi, tra le forze della maggioranza in consiglio comunale a Novi Ligure. È alla sua prima esperienza nell’assise cittadina.
— Intervistato su queste colonne, il capogruppo M5s Paolo Coscia ha chiesto alla maggioranza «più coraggio» per salvare una città allo stato di «malato terminale». Condivide questa visione?
«“Malato terminale” mi sembra eccessivo. Certamente però la città ha bisogno di una cura ricostituente. La maggioranza ha una linea d’azione che è rappresentata dal Dup, il Documento unico di programmazione. Se questa amministrazione riuscisse a raggiungere gli obiettivi che sono lì scritti, certamente la città cambierebbe volto. Penso al Parco Castello (i cui lavori stanno procedendo), al rilancio del centro storico, al restauro dei Portici Vecchi, alla definizione degli interventi da attuare nell’area Z3, che è un’area gigantesca a ridosso del centro storico, i cui vertici virtuali sono piazza Pernigotti, l’ex macello e l’incrocio tra corso Marenco e corso Piave. Senza considerare le opere strategiche, come per esempio la tangenzialina, piazza XX Settembre, l’area delle ex caserme e così via».
«Per mettere a terra un programma così ambizioso, che ha convito gli elettori, occorre definire, come dico io, il “CCQ”, ovvero chi, come, quando. Chi fa cosa, come lo fa, quando lo fa. Quindi, definizione dei ruoli e dei compiti. Aver chiaro cosa bisogna fare e sapersi dare tempi certi. Ma veniamo a Coscia. È un’ottima persona, conosce la città come pochi e ha senso pratico. Credo che lui voglia spronare l’amministrazione a un’azione più incisiva. E questo suo intento è lodevole, perché esprime un atteggiamento collaborativo. Le aspettative degli elettori erano e sono alte. Per mantenere le promesse fatte occorre “pedalare” e fare anche scelte che possono scontentare qualcuno. Sì, ci vuole certamente coraggio».
— Dove potrebbe migliorare l’operato dell’amministrazione comunale?
«Questa amministrazione succede a quella dell’ex sindaco Cabella, che è capitolata per tante ragioni, tra cui l’incapacità di trovare una linea d’azione che accontentasse tutte le forze politiche che rappresentava. E questa linea d’azione manca tutt’ora. Basti vedere quello che succede in consiglio comunale e la diatriba tra Bertoli (da una parte), Porta e Perocchio (dall’altra). L’eredità che ha lasciato però è pesante. Una questione su tutte: il dialogo con Cociv e Rfi è stato interrotto proprio nel momento in cui dovevano essere trattate nel dettaglio le “compensazioni”, a fronte del passaggio dei treni in città. Quando la giunta di Muliere si è insediata ha dovuto riprendere in mano questa e altre situazioni rimaste al palo. E questo ne ha rallentato l’azione. Da qui nasce la sensazione, non corretta, che questa giunta sia “troppo lenta”. Detto ciò, però, non dobbiamo nasconderci dietro ad alcun alibi. Dobbiamo essere bravi a individuare le priorità, definire il percorso per centrare gli obiettivi e portare a termine l’azione in tempi certi».
— In consiglio comunale, si ha l’impressione che la discussione sia monopolizzata da Lega e Forza Italia. Perché la maggioranza non riesce a far sentire la propria leadership?
«Questa maggioranza è “inedita” per più di un motivo. In primo luogo non è monopolizzata, come in passato, da un solo partito, il Pd. Poi è composta da consiglieri che non hanno paura di discutere, ma “voglio dire la loro”. Il che è bene. Quando ci sono più voci, però, imparare a parlare insieme è più difficile. L’opposizione ha più esperienza. Lo si è visto nel modo di gestire la discussione in Consiglio Comunale. Questo è il loro vero vantaggio. Però l’opposizione non ha ancora trovato unità d’azione e senza questa non riuscirà a incidere sui temi che interessano veramente i cittadini».
— Finora le divisioni interne al centrodestra hanno fatto il vostro gioco. Sulle questioni importanti sembra quasi che esista un asse FdI-Pd. Per dirla con una battuta, la città mormora… Non vi crea alcun imbarazzo?
«Perché imbarazzo? Sono dinamiche che riguardano i nostri avversari politici che, sinceramente, mi appassionano poco. Credo piuttosto che questa maggioranza debba fare… la maggioranza, senza farsi distrarre dai trabocchetti. E fare la maggioranza non vuol dire bocciare tutto ciò che viene proposto dall’opposizione, a prescindere da una valutazione di merito. Significa scegliere ciò che è necessario, utile o opportuno per la città e per migliorare la vita di chi la abita».
— Consigliere Reale, il territorio novese è finito nel mirino di diverse società che si occupano di fotovoltaico. È una speculazione, un’opportunità per Novi o che altro?
«Siamo sempre lì: che idea abbiamo della nostra città per il prossimo decennio? Vogliamo rincorrere l’efficientamento energetico a tutti i costi o intendiamo preservare il territorio, limitando il consumo di suolo? Io non vedo di buon occhio questo proliferare di impianti fotovoltaici. Mi disturba, sia come cittadino, sia come “gestore del bene pubblico”, che abbiamo il dovere di consegnare alle generazioni future, possibilmente, in condizioni migliori di quelle in cui l’abbiamo trovato. Però il mio è un giudizio di parte, perché condizionato dalla mia formazione giuridica. Se prendo l’art. 9 della Costituzione, leggo: “La Repubblica (…) tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Se poi aggiungo l’art. 41, il quadro si completa: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”».
«Se vogliamo dare un significato reale a questi principi, dobbiamo trovare un equilibrio tra la necessità di decarbonizzare e la tutela del paesaggio e dell’ambiente. Che non è quello attuale. Nel frattempo qualcosa sta cambiando. Recenti pronunce dei Tribunali Amministrativi ritengono non più automatico il giudizio di assenso dell’amministrazione, a fronte della domanda di installare un impianto fotovoltaico».
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— Coscia ha posto l’accento sui problemi del Terzo Valico, in particolare sulla lentezza con cui stanno procedendo le opere compensative. È d’accordo sull’idea di fare un passo indietro e rivedere le priorità della città?
«Non capisco il significato di “fare un passo indietro”. Abbiamo definito gli obiettivi di questa amministrazione con il Dup, il cui contenuto si può modificare con l’approvazione dell’aggiornamento annuale. Qui si aprirà un’importante discussione in consiglio. Se ci saranno delle proposte migliorative che riguardano le opere compensative, ben vengano. Però questo è il momento di accelerare, non di fare “un passo indietro”».
— Più sicurezza e più manutenzione. I cittadini novesi in questo momento non sembrano chiedere altro. Quali sono le vostre proposte?
«Garantire sicurezza è una priorità per questa amministrazione. Sicurezza e legalità sono risultati a cui si giunge dopo aver compiuto un percorso collettivo (direi “sociale”), mai facile. È incompleta l’analisi se non vengono coinvolte anche le nuove generazioni, che io credo essere migliori delle nostre. Parlare di legalità ai nostri ragazzi, discuterne con loro, è il presupposto per generare inclusione, capacità di comprensione, sicurezza e molto altro. Ecco: questo potrebbe essere un buon punto di partenza».
«Se parliamo di manutenzione, dico che la richiesta dei cittadini è legittima e corrisponde a un preciso obiettivo di questa amministrazione. So che gli uffici stanno lavorando per definire i costi ricorrenti per mantenere efficienti gli asfalti e fare le potature. Dopodiché occorrerà fare dei piani di manutenzione. Se sappiamo, per esempio, che su quella strada c’è bisogno di rifare l’asfalto una volta ogni cinque anni e che il costo dell’intervento è di 100 mila euro, possiamo programmare l’intervento in anticipo, senza aspettare che diventi un colabrodo».
— Alessandro Reale, parliamo di due progetti che assorbiranno risorse per milioni di euro: il parco Castello e la Cavallerizza. Un vostro giudizio?
«Sono progetti figli, almeno in parte, della giunta Cabella. Oggi il problema è capire se, come sono stati pensati, sono ancora utili. Per il parco Castello il discorso è più semplice. I lavori sono partiti e, salvo aspetti di dettaglio in corso di definizione, sarà restituito alla città un polmone verde Il vero problema sarà rappresentato dai costi di manutenzione. Discorso diverso va fatto invece per la Cavallerizza. La destinazione pensata dalla giunta Cabella non sembra la migliore. Allora dobbiamo chiederci: cosa vogliamo che diventi? La risposta non è così semplice perché bisogna capire come sviluppare l’intera area in cui è collocata la Cavallerizza, ovvero la Z3. Abbiamo delle idee, che però è prematuro esporre ora. Dobbiamo discuterne e capire, insieme, qual è la soluzione più utile alla città».