Ovada: Cirio disegna il futuro dei reparti dell’Ospedale
Con l'inaugurazione del Camper della salute
Tra autorità amministrative e sanitarie
OVADA – Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha visitato l’Ospedale Civile di via Ruffini a Ovada.
L’occasione è arrivata con l’inaugurazione del Camper della Salute, il progetto avviato da Fondazione Cigno in tutto il distretto sanitario Acqui – Ovada per avvicinare i paesi spesso sprovvisti di servizi sanitari alla persone e lontani dai presidi principali della Provincia di Alessandria.
Cirio, accompagnato da Paola Varese, primario del reparto di Medicina a indirizzo oncologico presente in struttura, ha toccato con mano la Riabilitazione e la degenza oncologica. La sua giornata è iniziata ad Acqui, prima tappa del suo giro nel basso Piemonte per poi proseguire a Villa Gabrieli. “La pandemia – ha chiarito il presidente della Regione – ha spiegato a tutti quanto bisogno ci fosse di sanità pubblica. Gli atti che abbiamo varato in questi anni sono un’inversione di tendenza e un inizio dopo tanti tagli”. La questione che riguarda l’ospedale cittadino è legata alla trasformazione in struttura semplice del reparto di Medicina annunciato qualche settimana fa e la conferma per lo spazio adibito alla Riabilitazione.
Indirizzo futuro
Cirio ha parlato anche del camper della salute. “Un’iniziativa importante che si inserisce nell’indirizzo di offrire le stesse prestazioni in tutta la Regione. Oggi siamo qui anche per segnalare alcuni passaggi importanti. La sensibilità della Regione per questa città e questo ospedale è chiara”.
“Ovada – ha fatto eco il sindaco, Paolo Lantero – è una città con tante idee. A volte abbiamo addirittura bisogno di scremare perchè tutto non si può fare. Scegliamo le migliori”.
A bordo del camper si troveranno una infermiera esperta che effettuerà prelievi, elettrocardiogrammi, medicazioni ma soprattutto inserirà le persone all’interno di percorsi di salute predefiniti, specifici per le patologie croniche con prenotazioni dirette sugli Ambulatori dei Presidi di Acqui Terme e Ovada e del Distretto senza necessità di ricorrere al CUP, secondo modalità operative definite dal Distretto e concordate con i Medici di famiglia.