Novi, l'Aido diventa intercomunale: eletto il nuovo direttivo
NOVI LIGURE — Nuovo consiglio direttivo per l’Aido di Novi Ligure. L’associazione per la donazione degli organi ha rinnovato i…
NOVI LIGURE — Trent’anni fa Nicholas Green, un bambino statunitense di 7 anni, moriva in Sicilia dopo essere stato gravemente ferito in un tentativo di rapina. I genitori decisero di donare gli organi del bimbo. Da allora Nicholas Green è diventato il simbolo della donazione di organi in Italia. Un centinaio i monumenti, i parchi, le vie e le scuole che gli sono stati intitolati in tutto il Paese.
Anche a Novi Ligure, dove nel 2006 venne inaugurato il parco giochi “Nicholas Green” al quartiere Lodolino. L’anno prima il padre del bambino, Reginald Green, oggi 92enne, era stato in città su invito dall’Aido, l’associazione per la donazione degli organi, per raccontare la sua tragica esperienza di vita ma anche la sua “rinascita”.
Mercoledì 15 maggio, alle 10.00, presso il parco giochi del Lodolino, si terrà una cerimonia per celebrare il trentennale della scomparsa di Nicholas e i quarant’anni dell’Aido. Sarà inaugurato un nuovo monumento in ricordo del bambino, con la partecipazione del sindaco Rocchino Muliere, dei rappresentanti dell’Aido, del coro Novincanto e delle scuole novesi.
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Il desiderio di Reginald e Margaret era quello che Nicholas potesse donare vita… in Italia. Con i suoi organi, Nicholas permise di ricominciare a vivere una vita serena a sette persone con le quali la famiglia Green ha mantenuto i contatti negli anni.
La decisione dei Green ebbe un impatto profondo in Italia, contribuendo ad aumentare la consapevolezza sull’importanza della donazione di organi. Questo fenomeno è stato battezzato “l’effetto Nicholas”.