Novi, i Lions premiano Fiammetta Trucco Bertoli con il Melvin Jones
Il presidente Giuseppe Giulio Gullo Vivaldi consegnerà il riconoscimento alla storica volontaria del gruppo vincenziano
NOVI LIGURE — Sarà premiata con il più prestigioso riconoscimento concesso dai Lions Maria Rosa Ballestrero, presidente dell’associazione novese dei donatori di sangue.
Sabato 25 maggio alle 10.45, Palazzo Dellepiane ospiterà la cerimonia con cui la numero uno dell’Andvs riceverà la Melvin Jones Fellowship da parte dei Lions di Novi Ligure, presieduto da Camillo Milano.
La Melvin Jones Fellowship, che prende il nome dal fondatore del Lions Club International, è un riconoscimento che viene conferito come tributo di lode a persone che si sono particolarmente distinte, con dedizione e passione, al servizio umanitario all’interno della propria comunità. L’anno scorso è stato tributato a Fiammetta Trucco Bertoli.
«Il Lions Club, da sempre impegnato nel servizio alla comunità, ritiene che riconoscere e supportare coloro che si distinguono per il loro impegno sociale sia fondamentale per promuovere una cultura di solidarietà e partecipazione attiva. Per questo motivo, il nostro Club vuole celebrare e riconoscere con tale conferimento l’eccezionale contributo di questi individui che, con dedizione e altruismo, migliorano la vita di molti», spiega Milano.
Novi, i Lions premiano Fiammetta Trucco Bertoli con il Melvin Jones
Il presidente Giuseppe Giulio Gullo Vivaldi consegnerà il riconoscimento alla storica volontaria del gruppo vincenziano
La storia dell’Andvs, che oggi fa parte della federazione Fidas, inizia nel secondo dopoguerra. «A Novi si verificavano numerosi incidenti sul lavoro nelle industrie in ripresa dopo il conflitto, soprattutto all’Ilva e nello snodo ferroviario di San Bovo. Il sangue per contro era poco ed era disponibile solo per chi economicamente se lo poteva permettere», racconta Ballestrero.
«Se ne resero conto soprattutto i soccorritori e i dipendenti delle industrie. Per far fronte alla situazione formarono un nucleo di persone disposte a donare il sangue senza pretendere alcun compenso. Con l’aumentare delle richieste di sangue si affermò tra questi volontari l’idea di costituire un ente sull’esempio di altre realtà simili in Piemonte e in Italia. Infatti molte associazioni con gli stessi principi e finalità sono state fondate in quegli anni».
«Tra le 41 persone a cui dobbiamo la costituzione della nostra associazione vorrei ricordare Agostino Repetto (dipendente dell’Ilva), Angelo Brengi (soccorritore) e i medici Giovan Battista Tallone e Piero Frattoni assai conosciuti e stimati in città».
Naturalmente in questi settant’anni le trasformazioni sono state enormi. Si è partiti dalle donazioni dirette (da donatore a paziente) e oggi si parla di separatori cellulari. Nel 1980 venne istituito il Centro Trasfusionale dell’ospedale di Novi. Merito del medico genovese Giovanni Bastiani, infaticabile ed esperto professionista che rimase in città per oltre vent’anni.
«Sono diventata donatrice nel 1968. Si andava a donare la sera e si attendeva che un medico del pronto soccorso fosse libero. Sono entrata nel consiglio direttivo dell’associazione nel 1988 e sono diventata presidente nel 1994. Da trent’anni mi occupo della gestione dell’associazione e della chiamata dei donatori in collaborazione con i medici del Servizio Trasfusionale dell’ospedale di Noviı», conclude Maria Rosa Ballestrero.